Genere: Thriller

Trama:
Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava in disuso alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all'età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, i rimorsi del detective divorato dal senso di colpa per non aver mai ritrovato Jessica, e un altro omicidio avvenuto vicino alla cava. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?

Recensione:
Terzo romanzo dell'autore con protagonista Erika Foster, questo thriller è, fin'ora, il mio preferito.
Che Bryndza sia capace di raccontare storie coinvolgenti ed ad alto tasso di adrenalina, ormai lo abbiamo capito, e in quest'opera non si smentisce.
La scrittura corre veloce proponendoci nuovi spunti sul piano dei personaggi, con colleghi nuovi legati al cambio di assegnazione di Erika, e vecchie conoscenze; approfondimenti che ci parlano della vita di coloro che per il lettore sono ormai amici, si mescolano ad un caso del passato che torna a chiedere la giustizia che non gli era stata tributata, ed inoltre allunga i tentacoli anche nel presente con nuove morti sospette.
Lo scrittore tocca il piano emozionale con il ritrovamento, inaspettato ed imprevisto, di un piccolo corpicino scheletrito. La vittima è un bambino ed Erika ne viene particolarmente impressionata, tanto da smuovere mari e monti per farsi assegnare il caso. L'indagine non le spetterebbe, ma non se la sente di abbandonare quel corpo, perché svolge il suo lavoro con passione e soprattutto cuore, senza il calcolo sui benefici o i problemi che potrebbe portarle un'indagine fredda di tanti anni.
La tenacia della detective è nota, ed è una delle caratteristiche che ce la fanno apprezzare, ma Bryndza non si ferma qui, esplorando gli strascichi che un caso irrisolto lascia, sui parenti della vittima e su chi ha indagato al tempo.
Domande rimaste senza risposta per troppi anni hanno distrutto una famiglia e segnato chi non ha saputo arrestare il colpevole. Rimpianto, senso di colpa, rancore e troppi non detti, popolano il libro, insieme ad un'indagine che sembra impantanarsi troppo presto a causa della mancanza di testimoni.
E' un romanzo affascinante, ben bilanciato tra l'inchiesta e il lato psicologico di chi vi è coinvolto. Avanzare tra le pagine è naturale ed interessante.
L'autore trasforma la paura in un movente potente, tanto da portare conseguenze inimmaginabili. Noi esseri umani siamo speciali nel complicarci la vita, nell'agire e nel non riuscire ad assumerci poi le responsabilità di ciò che facciamo con avventatezza. La vita va avanti, impietosa verso chi giace solo in apparenza. Prima o poi a tutti verrà presentato il conto: qui accade quando una ragazza riemerge dalle acque.
Avvincente ed intenso "La ragazza nell'acqua" vi avvolgerà nella sua atmosfera e nei suoi segreti.
(Tatiana Vanini)

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