Casa Editrice: Newton Compton Editori - 352 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Sulle rive del Tamigi viene ritrovato il corpo martoriato di un ragazzo. La detective Erika Foster è scioccata dalla macabra scoperta, tanto più che c'è un precedente, un omicidio altrettanto brutale... Due settimane prima, infatti, in una valigia identica era stato rinvenuto il corpo di una ragazza. Che cosa collega le due vittime? Erika e la sua squadra si mettono al lavoro e i loro peggiori timori trovano presto conferma: c'è uno spietato serial killer in circolazione. E va fermato al più presto.
Ma proprio quando l'indagine comincia a fare emergere una pista promettente, Erika subisce una violenta aggressione che la costringe a un riposo forzato. Un inconveniente che, insieme ai problemi della sua disastrosa vita privata, rischia di distoglierla dalla caccia all'uomo.
La conta delle vittime non si ferma, ed Erika non ha scelta: deve tornare al lavoro e trovare l'assassino il prima possibile. Perché qualcuno che è molto vicino a lei potrebbe essere in pericolo. Riuscirà a salvare la vita di altri innocenti prima che sia troppo tardi?
Recensione:
"Sangue freddo" di Robert Bryndza è un'avvincente thriller la cui protagonista è Erika Foster, giovane e determinata detective della polizia inglese. Si tratta di una storia intrigante, non convenzionale e d'atmosfera, in cui le inchieste e i colpi di scena spingono il lettore fuori dalla sua "comfort zone" e catalizzano la sua attenzione fino all'ultima parola.
L'autore descrive Erika come una giovane donna di origini slovacche, algida e molto alta, senza fronzoli, dura e coraggiosa che non teme le sfide della vita, che appare spesso sola e triste, che piange il marito morto, senza veri amici oltre ai suoi colleghi.
Erika, comunque, dà l'immagine di essere una donna sicura di sé e indipendente che non sempre rispetta le regole e per questo si scontra con i superiori, ma riesce a portare a termine il lavoro perché è per questo che vive: "il lavoro".
Il romanzo si compone di due storie che si alternano e, inizialmente, sembrano slegate l'una dall'altra. E' una tecnica che ultimamente viene usata spesso e altrettanto spesso può disorientare il lettore; qui devo dire che viene usata con particolare maestria.
La prima storia inizia lunedì 2 ottobre 2017 con la detective Erika Foster e la sua squadra che indagano sul mistero di una valigia, trovata sulla riva del Tamigi, contenente un cadavere smembrato a cui seguirà un altro ritrovamento analogo; in queste occasioni Bryndza ci propone un esempio del tipico humor inglese nei commenti sulle dimensioni delle valigie in cui sono stati trovati i corpi, poiché di questi tempi i produttori non ne fanno di così grandi, date le rigide regole sui bagagli che possono essere trasportati sugli aerei (a meno che non si voglia pagare una somma esosa per il peso extra). In realtà i commenti in sé non sono poi così divertenti, ma il modo in cui tutti intorno a Erika menzionano le limitazioni del bagaglio alleggerisce un poco l'atmosfera tetra e raccapricciante del momento.
La seconda storia è quella di Nina e Max che ci vengono presentati per la prima volta nell'agosto del 2016; è la storia di Nina, una ragazza convinta di aver trovato l'amore della vita, ma l'uomo che la eccita allo stesso tempo arriverà a spaventarla; è un uomo che metterà entrambi su una rotta di collisione per cui ci sarà un unico esito possibile.
Bryndza si cura di dare a ciascun personaggio il proprio punto di vista, ne costruisce il personale retroscena e lo fa in modo che, sornione, si integri perfettamente con gli avvenimenti.
In questo romanzo, ci viene data la possibilità di incontrare gli assassini in anticipo e di guardare come Nina e Max si trasformano in assassini.
La trama suscita tensione anche attraverso sfide che non derivano solo dall'indagine, ma dagli scontri di Erika con i superiori, dai problemi personali che hanno i suoi colleghi e dal suo tentativo di bilanciare una carriera nella polizia che l'assorbe totalmente con una vita al di fuori di essa.
Bryndza è un maestro nel descrivere la vita e le dinamiche della polizia anglosassone, in un susseguirsi di brividi e colpi di scena che creano un ottimo romanzo anche dal punto di vista della procedura poliziesca.
L'azione è frenetica, il lettore si trova di fronte non solo il punto di vista di Erika, ma anche quello dei criminali in cui l'Autore è andato a fondo nell'esplorazione della mente di uno psicopatico e di quali sono le sue pulsioni ultime, oltre che rappresentare quanto possa essere estremamente violento l'animo umano nelle sue più oscure perversioni.
La lettura di questo libro è come una corsa sulle montagne russe: procede a perdifiato, emotiva e turbolenta.
In conclusione, ci troviamo di fronte a una storia davvero intensa in cui il potente impatto delle varie relazioni ribolle sempre appena sotto la superficie: da madre a figlio, da marito a moglie, da amante a amante; si può arrivare a dubitare della natura umana, dell'educazione e fino a che punto le persone si possono spingere in nome dell'amore quando l'amore non basta più. Ci sono momenti di vera tensione, momenti in cui la vita della nostra eroina è in bilico, momenti in cui si dubita si possa giungere a un finale positivo. Momenti che fanno imprecare e sorridere mentre il signor Bryndza prosegue nel suo eccellente lavoro in cui gli eventi vengono svelati e, gradualmente, i capitoli del passato acquistano un senso per ciò che accade nel presente; questa perfetta miscela di eventi e situazioni fa di "Sangue freddo" un ottimo thriller.
Sottolineo ancora l'uso intelligente di capitoli brevi che contribuisce a rendere la lettura più avvincente e il libro uno del tipo "leggerò solo un altro capitolo"... finché non arriverà la parola fine.
(Luisa Debenedetti)
Citazioni da questo libro:
"Il mondo non gioca a nostro favore. Se vuoi qualcosa, devi prendertela: devi lottare per sopravvivere."