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Genere: Gialli

Trama:
Anno Domini 832, inverno. Una delegazione dell'imperatore Ludovico il Pio trova riparo da una bufera di neve presso l'abbazia benedettina di Fulda, nel cuore dell'Assia, e lì è costretta a sostare per due settimane, approfittando dell'ospitalità dell'abate Rabano. Tutt'intorno, le vie che collegano Magonza a Erfurt sono impraticabili, le selve infestate dai lupi. Ma è proprio tra le mura del cenobio che iniziano a trovarsi le prime vittime straziate dai morsi di una grossa fiera. Tra i benedettini di Fulda si diffonde immediatamente il panico. Inizia a circolare voce che dentro l'abbazia si nasconda un lupo assassino o addirittura un licantropo. Toccherà al giovane monaco Adamantius, fra i maggiori miniaturisti della cristianità, indagare sulla vicenda. Prima per soddisfare la propria curiosità, poi per salvarsi la vita.

Recensione:
Un giallo ricco di atmosfera, che si svolge in un'antica abbazia durante una copiosa nevicata.
Simoni tesse una trama avvincente, scandita da una scrittura ritmata e perfetta per instillare il dubbio e il sospetto nel lettore.
Un cenobio isolato, dove arriva un gruppo di armigeri a sorpresa, prendendo a pretesto un passo inagibile per via della neve; quattrocento monaci tra i quali quattro giovani amici curiosi, intelligenti e ribelli e un assassino che si aggira tra le mura come un fantasma, lasciandosi dietro una scia di cadaveri fin troppo reali.
Mistero è il protagonista di questo romanzo: c'è un abate che sa qualcosa, ma non parla; un condottiero alla ricerca di un segreto che si muove con arroganza e prepotenza; tutti nascondono le proprie intenzioni e si aggirano per i corridoi con circospezione.
I personaggi dei giovani monaci sono meravigliosi. Diversi per indole e carattere, formano un gruppo di amici eterogeneo dove non mancano discussioni e scontri, ma rimane sempre presente l'unità compatta di fronte alle minacce e al pericolo. Sono votati alla vita clericale, ma la loro età è quella della scoperta, dell'insofferenza alle regole troppo strette e sono preda di quella voglia di scoprire che, nelle incredibili circostanze descritte nell'opera, li porta ad indagare alla ricerca del colpevole, mettendosi nei guai e rischiando la vita, oppure di essere incolpati delle morti dei confratelli.
L'autore mescola realtà storica a finzione letteraria, fede a superstizione, per creare un gioco d'incastri avvincente ed appassionante.
"Il lupo nell'abbazia", con le sue nemmeno duecento pagine, è un romanzo che si beve, raffinato ed audace, un giallo scandito perfettamente che regala una lettura avventurosa ed intricata.
Nell'epilogo ogni spiegazione sarà data, chiarendo gli indizi, distribuendo le colpe e motivando i silenzi. Si può credere che le Parche tessano il filo della vita mortale, ma sono sempre gli uomini a reciderlo, perché d'innanzi a certe ragioni anche la morte può essere giustificata. C'è da chiedersi solo una cosa: un futuro nato nel sangue può essere felice? Sarà la storia a rispondere a questa domanda...
(Tatiana Vanini)

Dello stesso autore:
La taverna degli assassini
Il profanatore di tesori perduti
Il castello dei falchi neri
Il mistero delle dieci torri
La profezia delle pagine perdute
Il segreto del mercante di libri
La selva degli impiccati



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