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Dodici rose a Settembre
di Maurizio De Giovanni

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    Casa Editrice: Sellerio - 271 pagine
    Disponibile in formato cartaceo e ebook




  • Genere: Gialli

    Trama:
    "Mi chiamo Flor, ho undici anni, e sono qui perché penso che mio padre ammazzerà mia madre".
    Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di un consultorio sottofinanziato nei Quartieri Spagnoli di Napoli, è costretta a occuparsi di casi senza giustizia. La affiancano alcuni tipi caratteristici con cui forma un improvvisato, e un po' buffo, gruppo di intervento in ambienti dominati da regole diverse dall'ordine ufficiale. Domenico Gammardella "chiamami Mimmo", bello come Robert Redford, con un fascino del tutto involontario e una buona volontà spesso frustrata; "Rudy" Trapanese, il portiere dello stabile che si sente irresistibile e quando parla sembra rivolgersi con lo sguardo solo alle belle forme di Mina; e, più di lato, il magistrato De Carolis, antipatico presuntuoso ma quello che alla fine prova a conciliare le leggi con la giustizia. Vengono trascinati in due corse contro il tempo più o meno parallele. Ma di una sola di esse sono consapevoli. Mentre Mina, a cui non mancano i problemi personali, si dedica a una rischiosa avventura per salvare due vite, un vendicatore, che segue uno schema incomprensibile, stringe intorno a lei una spirale di sangue. La causa è qualcosa di sepolto nel passato remoto. Il magistrato De Carolis deve capire tutto prima che arrivi l'ultima delle dodici rose rosse che, un giorno dopo l'altro, uno sconosciuto invia. Mina Settembre e gli altri sono figure che Maurizio de Giovanni ha già messo alla prova in un paio di racconti. In "Dodici rose a Settembre" compaiono per la prima volta in un romanzo. Sono maschere farsesche sullo sfondo chiassoso di una città amara e stanca di tragedie. Un mondo di fatica del vivere che de Giovanni riesce a far immaginare, oltre all'intreccio delle storie, già solo con il linguaggio parlato dai vari personaggi di ogni strato sociale: ironico, idiomatico, paradossale, immaginoso.

    Recensione:
    Un giallo del quale vi innamorerete questo di De Giovanni, dove già nel titolo c'è un piccolo gioco di parole, un inganno buono, perché le rose non arrivano nel mese di settembre, ma a Mina Settembre, la nuova protagonista di questo romanzo.
    Già apparsa in alcuni racconti dell'autore, qui assurge al ruolo di interprete principale, in una storia brillante, piena di ritmo.
    La scrittura di de Giovanni è fresca, fluida, ricca di parti simpatiche e divertenti che fanno sorridere ed innamorare dei personaggi, figure che piacciono a primo impatto, rese indimenticabili dalla penna di uno scrittore che sa mescolare mistero e ironia a temi importanti e difficili.
    Mina fa l'assistente sociale nei Quartieri Spagnoli di Napoli, e la realtà di diffidenza, degrado e di fiera quanto criminosa dignità, viene presentata in maniera chiara ed efficace nella sua tristezza, anche se inserita in scene divertenti. Mina è idealista, pronta a buttarsi a capofitto nei casi umani che le si presentano. Ci mette il cuore, tanto impegno e se per salvare qualcuno deve infrangere qualche regola e legge, non si tira indietro. Accanto a sé ha delle figure che le sono amiche, di vero sostegno, pronte ad imbarcarsi nelle sue avventure perché la stimano e le vogliono bene, non solo perché così spezzano la loro monotonia.
    Due casi sono parte della trama: una ragazzina che chiede aiuto per la madre maltrattata e un misterioso assassino che uccide con un colpo di pistola, unico indizio per scovarlo dodici rose rosse.
    Si seguono con trepidazione i tentativi di aiuto alla giovane da parte di Mina e del dottor Domenico chiamami Mimmo, e ci si lascia coinvolgere nell'indagine del magistrato De Carolis sugli omicidi. Due storie che si evolvono in parallelo, in maniera indipendente, salvo poi unirsi per il finale risolutivo. Le sorprese non mancano e il lettore non potrà fare a meno di scoprire il pianto dietro al sorriso, la tragedia accanto alla leggerezza e la profondità che possiede questo libro pur mantenendo una musicalità piacevole.
    C'è tanto dolore e disperazione nella vita di una bimba di appena undici anni, che deve divenire adulta per salvare la madre, c'è tanta solitudine e amara rassegnazione dietro una mano assassina che cela nel suo movente il desiderio di mandare un messaggio. Il penultimo capitolo, con la confessione del colpevole, risuonerà a lungo nella mente per la lucidità con la quale viene espresso, rivelando un io che al mondo chiede solo ascolto, non perdono, perché il pentimento non c'è quando la determinazione è così tanta.
    "Dodici rose a Settembre", l'ultimo giallo di de Giovanni con una protagonista con le potenzialità di brillare in tante nuove storie, dove spero di ritrovarla!
    (Tatiana Vanini)

    Dello stesso autore:
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