Casa Editrice: Einaudi - 272 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Nella città della Sirena le cose non sono mai come sembrano. Una doppia sfida per Mina Settembre, l'irresistibile assistente sociale del Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest. Accadono due fatti. Due fatti che appaiono chiari, eppure a Mina i conti non tornano. Un'anziana viene scippata, cade e finisce in coma. Sin qui nulla di strano, purtroppo; è la soluzione del caso, il modo in cui arriva, a non convincere. E convince poco pure il secondo episodio, una scena di povertà estrema mandata in onda da una televisione locale: un bambino che si contende del cibo con un cane fra montagne di spazzatura. No, a Mina i conti non tornano proprio. Così, con l'aiuto dell'innamoratissimo Mimmo Gammardella, il ginecologo più bello dell'universo, e a dispetto del suo caustico ex marito, il magistrato Claudio De Carolis, decide di indagare. Solo che deve stare attenta, perché di mezzo, in questa vicenda, ci sono parecchie sirene, e le sirene, si sa, incantano. Per fortuna, a far da guida tra inganni e malintesi, c'è la Signora, straordinario personaggio che attraversa tutto il romanzo, una delle invenzioni più poetiche nate dalla fantasia di Maurizio de Giovanni.
Recensione:
La penna di De Giovanni cambia un po' a seconda di quale protagonista stia raccontando la storia. E' per questo che magari si preferisce la malinconica poesia di Ricciardi alla cruda verità dei Bastardi, oppure ancora i silenzi e gli occhi di Sara. "Una sirena a settembre" è la nuova storia di Mina, un nuovo capitolo che mescola ironia, scrittura briosa venata di sottile sarcasmo che in alcuni passaggi fa nascere piacevoli sorrisi, ad una profonda umanità, sensibilità, per descrizioni di quella Napoli un po' ai margini, ma raccontata con chiarezza ed intenzione.
Questo capitolo si apre con un personaggio che è suggestivo, toccante e forte, capace di raccontare la vita come è, e come pochi sono in grado di vederla. Seduto lo scrittore, seduto il lettore accanto a lui, le parole della Signora sussurrano di connessioni, di fili invisibili che legano tutti strettamente, per costruire una trama che all'inizio appare spezzata, fino a mostrarne il chiaro e onnicomprensivo disegno.
Insieme a Mina e ai compagni che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nei libri precedenti, affondiamo nei vicoli dei Quartieri Spagnoli; entriamo nelle case e ascoltiamo i discorsi di quelle persone dignitose, semplici e che obbediscono a regole non scritte che appartengono solo a loro, escludendo qualunque esterno o chi non gli sia gradito. Due casi di miseria, di anima o materiale, fanno entrare in collisione il mondo dei privilegi con quello di chi si arrabatta e fa festa per un pacco di biscotti, come anche l'universo della "televisione verità" con quello della realtà silenziosa, resiliente, votata al soccorso senza clamore.
Sono due casi che si seguono con passione e partecipazione, coinvolti dalla scrittura scorrevole e di impatto emotivo di De Giovanni mutuata alla narrazione della Signora. Curati e descritti con profondità e spessore tutti i personaggi, caratterizzati nei pregi e nelle bizzarrie dei difetti i protagonisti, con realismo le altre figure che non sono mere spalle, ma attori necessari, finanche veri soggetti sui quali ci si focalizza spinti della trama e dall'empatia. "Una sirena a settembre" è la storia di tante sirene, alcune disegnate altre che respirano, non nuotano, ma parlano o cantano. Il romanzo risulta comprensibile anche a chi si accosti per la prima volta al mondo di Mina; sarà oltremodo gradevole e curioso vedere come cambiano i rapporti umani dei personaggi, a chi li sta seguendo dall'inizio.
Mina regala divertimento accostato a denuncia sociale che non sfocia mai nel pietismo. Poesia ed empatia, sentimento e azione in un ritmo in crescendo, per un ennesimo volto di Napoli: città capace di cambiare come i suoi tantissimi scorci, dove il bello e il brutto vanno a braccetto in una danza vorticosa, in un gioco di scambi e ricambi.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
La radice della speculazione è la pigrizia.
Le scelte. Pure le più ovvie, quelle quasi necessarie, comportano l'abbandono di qualcosa.
Le vite delle persone, e quindi le storie, sono fatte di connessioni.
I personaggi dentro le storie cambiano. Devono cambiare, se non no sono personaggi, ma sono maschere.
E' dall'alto che si capiscono le distanze vere.
La disabilità era un lusso che spesso non ci si poteva permettere.
Che strano sentimento, la gelosia retroattiva: è irrazionale, ma fa male lo stesso.