Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 249 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
La guerra, i bombardamenti del '43, un uomo ucciso di botte ai giorni nostri nei Quartieri Settecenteschi: tutte queste cose sembrano essere in qualche modo correlate, legate da un filo così sottile da farne dubitare l'esistenza. Nella seconda delle sue indagini, il commissario Spinelli dovrà districarsi tra presente e passato, tra lavoro e vita privata, alla ricerca di un equilibrio difficile da mantenere.
Recensione:
Dopo "Sepolcri imbiancati", Ricciardi torna con una coinvolgente indagine del suo protagonista: il commissario Spinelli.
La scrittura fluida dell'autore si dimostra, nelle prime pagine di "Inciso nel cervello", capace di descrizioni di impatto che rievocano alla perfezione una particolare estate del foggiano, quando gli aerei volavano sulla città e le bombe cadevano. Fragore assordante di morte che rimaneva impresso nella memoria di coloro che avevano la sfortuna di esserci sotto, unita alla buona sorte di sopravvivere. I primi capitoli sono dedicati a chi la guerra non la faceva, ma la subiva, ai civili, a coloro che cercavano un po' di stabilità per le loro famiglie. Con un colpo di pistola, un corpo che cade, si chiude la parte iniziale per giungere al giorno d'oggi e ad un nuovo cadavere al quale Spinelli e la sua squadra devono dare prima un nome e poi giustizia.
Per chi si è già accostato alla produzione gialla di questo autore, sarà bello ritrovare i personaggi già amati ed apprezzati. Per coloro che iniziano il loro cammino da qui, sarà subito chiaro il piacevole ritmo della storia, scandito dall'indagine che lascia tanto spazio al lato umano. Sia nell'inchiesta che nelle relazioni private che caratterizzano i personaggi, si entra in una dimensione comoda, confortevole, tra mistero, mente e cuore.
La struttura del romanzo è cadenzata da precisi passi, investigazioni, ricerca di fatti, indizi e prove che mettono in luce la sinergia tra i vari personaggi, colleghi in grado di collaborare sotto la guida attenta ed informale di Spinelli. Ogni elemento della squadra è fondamentale, ben collocato nella trama e puntualmente descritto in modo che al lettore risulti facile destreggiarsi tra le figure in campo.
Perfettamente fruibile anche da solo, "Inciso nel cervello" diventa fantastico se letto dopo "Sepolcri imbiancati". Solo con la giusta consequenzialità tra le opere è possibile apprezzare in pieno i cambiamenti che avvengono nell'intimo dei personaggi e tra di loro, ma non solo. Anche nell'autore riscontriamo una maggiore maturità di penna, un mestiere che si è affinato, mettendo in luce tutta la bravura creativa di chi è in grado di regalare storie complesse con semplicità, mordente e profondità.
Il finale non solo rivelerà l'identità del colpevole, ma porterà luce su un movente lontano, sostenuto da qualcosa di terribile che si è inciso nel cervello e non può essere da lì scalzato o dimenticato. L'affetto, la lealtà, l'amicizia e il rispetto: sentimenti nobili che possono muovere azioni potenti nel bene come nel male.
Ricciardi avvince e ci lega ancora di più ai suoi personaggi, che non vediamo l'ora di ritrovare in nuove indagini, per scoprire anche cosa accadrà di nuovo al di fuori della questura. Perché sono poliziotti, sì, ma prima di tutto donne e uomini che amano, soffrono e vivono ogni giorno.
(Tatiana Vanini)