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Il nazista che visse due volte
di Andrea Frediani

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    Casa Editrice: Newton Compton Editori - 352 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Romanzo storico

    Trama:
    1943. Dopo l'armistizio dell'8 settembre tra Italia e Alleati, a Hitler serve la disponibilità di Mussolini per governare il Paese per conto dei nazisti. Ma il Duce è tenuto prigioniero in un luogo segreto. Per trovare e liberare il dittatore, il Führer si affida a Otto Skorzeny, un austriaco che ha entusiasticamente aderito alle ss. Negli stessi giorni, nell'isola greca di Kos si consuma un eccidio di ufficiali italiani, dal quale esce miracolosamente vivo il sottotenente Eleuterio Rea. Il giovane comincia a lavorare come agente sotto copertura per gli Alleati, in stretta collaborazione con Ada, una partigiana mossa da un inesauribile desiderio di vendetta. Il destino dei due giovani si incrocia con quello di Skorzeny, ormai celeberrimo per la liberazione di Mussolini, in una serie di operazioni segrete decisive per le sorti del conflitto mondiale. Finita la guerra, Skorzeny, definito dai suoi nemici "l'uomo più pericoloso d'Europa", riesce a sfuggire alla condanna e a ritagliarsi un ruolo prezioso per gli americani in funzione antisovietica, sviluppando una rete di contatti tra i servizi segreti di più Paesi e, parallelamente, tessendo i fili di una vasta cospirazione. Eleuterio e Ada si mettono sulle sue tracce, scatenando una caccia che li porterà, negli anni, dall'Egitto dell'astro nascente Nasser all'Argentina di Perón, dagli Stati Uniti ossessionati dalla minaccia comunista alla Bolivia dove opera Klaus Barbie, un altro dei nazisti sfuggiti alla giustizia, fino alla Spagna di Franco, finendo risucchiati nel vortice delle tensioni e degli intrighi della Guerra Fredda, prima della resa dei conti finale con l'agente nazista.

    Recensione:
    "Il nazista che visse due volte" di Andrea Frediani è una storia complessa, densa di implicazioni e spunti di riflessione, che mescola generi diversi: romanzo, spy-story, testimonianza. Poiché la materia da trattare è basata su un personaggio reale e di rilevanza storica, necessita di un apparato letterario molteplice e Frediani ha efficacemente scelto questa forma ibrida tra fiction e storia dedicando il giusto spazio all'invenzione letteraria e spostandosi continuamente dall'una all'altra, da Otto Skorzeny, a Terio (Eleuterio Rea), a Ada.
    La narrazione parte dal passato, dall'ascesa di Skorzeny, noto come l'uomo che liberò Mussolini a Campo Imperatore, personaggio importante delle SS e, dopo il processo di Norimberga, fuggitivo eppur sempre operativo nel soddisfare le proprie ambizioni sia economiche sia politiche.
    Per Frediani l'unico modo possibile per dare voce a Skorzeny era calarsi nel suo punto di vista, nella fede cieca, nelle proprie convinzioni e ambizioni; ci riesce, delineando perfettamente il personaggio e l'ambito in cui opera.
    E, dall'altra parte, era indispensabile raccontare anche chi l'ha inseguito durante la sua vita da latitante, fino all'Argentina di fine anni Cinquanta, unificando varie identità sfuggenti nel personaggio di Eleuterio Rea, zio realmente esistito dell'Autore, il cui coinvolgimento emotivo e personale è condizionato dalla volontà di onorare il fratello, della cui morte precoce si sente responsabile, e dall'ossessione dell'amata Ada per la ricerca ed eliminazione del criminale nazista. Nella figura di Terio c'è tutta la complessità di un uomo che convive con i propri fantasmi, si muove quasi da sempre nell'ombra, spogliandosi della propria identità, celandosi alla sua stessa famiglia. E, ancora, c'è il dubbio che si insinua nelle convinzioni, l'umanità e la pena, l'amore, la critica non celata alle macchinazioni dei servizi segreti di cui è agente.
    Il personaggio di Ada, puramente letterario, è l'incarnazione della smania di vendetta. Lei, figlia dello stupro di sua madre da parte di Skorzeny, ha subito da bambina ogni sorta di umiliazione ed è cresciuta con l'unico scopo di vendicarsi, usando chiunque le faccia comodo, anche e soprattutto calpestandone i sentimenti. Accecata dall'odio in maniera estrema, Ada è, a mio avviso, il personaggio meno empatico della vicenda.
    Sembra assurdo, eppure ci sono momenti in cui, attraverso la visione di Terio, riusciamo a percepire in Skorzeny barlumi di umanità.
    Lo stile è netto, essenziale, martellante, ermetico, crudo e dettagliato. Come ho detto, sono tanti i livelli di questo romanzo ma il risultato, a livello personale, è uno solo: se è vero che non esiste un romanzo in grado di accontentare tutti i palati, è ancor più vero che non esiste un romanzo che è possibile definire storico capace di soddisfare tutti i lettori. Se la ricostruzione del contesto e delle epoche in cui è ambientato è accurata e ricca di dettagli, il ritmo rallenta inesorabilmente e la narrazione ne risente: il contesto finisce per prevalere sui personaggi e sulla trama, richiamando più un saggio che un romanzo. Se invece il contesto è contenuto e limitato a favore di una trama accattivante e di un'azione avvincente, l'autore sarà accusato di superficialità o perfino di ignoranza.
    Nel primo caso, gli appassionati di storia - gli stessi, talvolta, che vanno a vedere un film storico per svelarne le inaccuratezze e gli errori - apprezzeranno la lettura, ma i lettori generalisti la considereranno letteratura di genere e non vi si accosteranno neanche; oppure, troveranno il romanzo noioso. Nel secondo caso, il romanzo avrà più speranze di raggiungere un vasto pubblico, ma attirandosi il disprezzo degli appassionati di storia, le cui recensioni potrebbero risultare addirittura feroci.
    Quando, come in questo caso, il connubio tra ricostruzione e narrazione riesce, vengono fuori volumi che rendono un servigio alla storia, perché riescono a raggiungere un pubblico più vasto dei soli appassionati e a fare quindi opera di divulgazione come neppure un insigne storico accademico potrebbe mai fare.
    "Il nazista che visse due volte" è l'analisi narrata di un periodo storico dominato dalla follia crudele, in cui uomini vengono sacrificati in nome di ideali vuoti, dove la guerra-guerra, si trasforma in quella che si combatte nei sotterranei per la presunta pace dei molti. Il fine è già nel mezzo e qualunque decisione non importa cosa implichi sul piano umano, ma solo se sia efficace o no.
    E' incredibile, e al contempo necessaria, tutta la rilettura che si sta facendo in questo primo ventennio degli anni Duemila di quei poteri, mai nettamente distinti in un continuo "do ut des", che portarono il mondo intero del dopoguerra sull'orlo del baratro, soprattutto ora che l'invasione russa dell'Ucraina ha riportato indietro le lancette della storia ai tempi della "guerra fredda".
    C'è ancora da notare, nel finale e in un cameo stile Hitchcock, l'incontro (impossibile) di Frediani bambino con lo zio Eleuterio.
    Un bel libro, con caratteristiche che inducono il lettore ad accelerare i tempi, immerso in un'atmosfera di dubbio, interrogativi su bene, male, vendetta, identità, colpa e responsabilità.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Gli italiani ora avevano la guerra in casa, ed erano state le scelte del Duce a portargliela; non erano determinati come i tedeschi, quindi la sua operazione sarebbe stata un motivo più che sufficiente per avercela con lui...

    Nessun uomo può essere un vero eroe, a dispetto delle sue imprese, se si batte per una causa indegna o sbagliata, come quella che tende a rendere gli uomini schiavi.

    Aveva sempre coltivato la brama di vendetta nei confronti dell'uomo che l'aveva fatta venire al mondo, e anzi si era sentita viva grazie soprattutto a quella pulsione, ma nulla era accaduto, in quei sei anni, che le facesse pensare di essersi avvicinata a realizzare il suo obiettivo.

    Chissà, forse dopo la morte di Skorzeny sarebbe riuscita a depurare il suo animo corroso dall'odio e a ricambiare il suo amore; forse, quindi, valeva la pena sacrificare l'ex SS per farla diventare l'essere umano che l'indifferenza, la leggerezza del padre le aveva impedito di essere.

    Dello stesso autore:
    Il cospiratore
    L'enigma del gesuita
    Lo chiamavano Gladiatore
    La spia dei Borgia



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