Trama:
Sul cucuzzolo di una montagna talmente alta da tagliare le nuvole, viveva il popolo delle Rogaie e il piccolo Ilir. Dopo secoli che quella minuscola gente fuggiva dal mondo smisurato dei giganti Orm, si era alla fine ritirata in cima a quell'alta montagna. In quel posto così alto e così lontano la vita scorreva tranquillamente ma iniziava e finiva lì: tutto il resto del mondo infatti era stato escluso e, sul cucuzzolo della montagna, il popolo di Ilir non aveva idea di cosa succedesse al di fuori del villaggio di Az. Meno male che c'era il vento Bri che raccontava al piccolo Ilir cosa succedeva nel resto del mondo.
Commento:
Ilir è un bambino piccolo piccolo, di appena venti centimetri di altezza, anche se fra i suoi coetanei è il più alto; abita in un mondo ai confini della realtà, sul cucuzzolo di una montagna rocciosa assieme agli abitanti del popolo nomade delle Rogaie, che vive raccogliendo erbe e ghiande. Lì si sono rifugiati tutti per sfuggire al gigantesco popolo dei giganti Orm, che sta radendo al suolo i boschi con le sue terribili creature di ferro, lasciando intorno solo deserto e desolazione.
Lassù il vento la fa da padrone, soprattutto Bri, il gelato vento del nord che per mesi e mesi sibila attraverso le fessure e le imposte delle abitazioni. Ilir scopre di avere lo stesso dono di una sua antenata, quello di capire le parole del vento. E così, durante quelle interminabili notti gelide, nessuno si nasconde più impaurito sotto i piumoni e le lenzuola, ma tutti si seggono attorno ad Ilir ad ascoltare i racconti del vento. Attraverso quei racconti conoscono un mondo che altrimenti sarebbe rimasto loro totalmente estraneo. E pare che i piccoli abitanti delle Rogaie, se ne stiano ancora lì, saldamente attaccati alla loro roccia, appagati di guardare dall'alto e da lontano il mondo, almeno finché Ilir sarà capace di farli sognare sulle ali del vento o fino a quando la curiosità di sapere e vedere con i propri occhi saprà vincere ogni timore.
Ilir e i suoi amici imparano ad interpretare il mondo e la natura ed a non temere il vento gelido e capriccioso dell'inverno, anzi, attraverso di esso, conoscono un mondo del quale non sospettavano nemmeno l'esistenza. Così anche il lettore di questo breve racconto, imparerà a non aver paura, a non temere l'ignoto e la diversità, ad aprirsi alla novità. Perché, come dice Bri, se non fossi qui a raccontarli con le parole di Ilir, quei luoghi che io attraverso non li vedreste mai. Non sapreste che il mondo e la gente è diversa eppure eguale in ogni parte della terra e, anche se in ogni luogo ha usanze e storie diverse, gli uomini piccoli o grandi, sono simili ovunque. Tutti devono mangiare, lavorare assieme per costruire città, e dividere tra loro la terra e le cose che producono se vogliono stare in pace. E, dunque, io vi porto le memorie e le storie di altri popoli e di altre genti perché sappiate che il mondo è di tutti anche di chi come voi vive in questa piccola città di Az, in un posto sperduto e solitario. Perché il mondo tanto grande faccia parte della vostra vita come fosse un interminabile sogno ad occhi aperti.
Un bellissimo messaggio d'amore e solidarietà che trova una concreta trasposizione anche nelle poetiche illustrazioni di May Villani. Età di lettura: 0-99 anni.
(Raffaella Galluzzi)