Casa Editrice: Giunti Editore - 564 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Le ferite dell'anima sono le più difficili da risanare. Lo sa bene Aurora Scalviati, profiler in un commissariato della provincia emiliana con un doloroso passato alle spalle. Per questo ha accettato di raccontare la sua storia alla conferenza del professor Menni, tra i massimi esperti di disturbi post-traumatici. Ed è proprio qui che Aurora incontra una misteriosa ragazza dai lunghi capelli neri che le rivolge una singolare domanda: "Credi che si possa davvero uscire dal buio?". Un quesito che di lì a poco si trasforma in un testamento, perché la giovane si toglie la vita gettandosi dalla torre del palazzo, sotto gli occhi terrorizzati dei presenti. Un caso archiviato rapidamente come suicidio, ma Aurora non ci vede chiaro ed è ossessionata dalle parole della sconosciuta: un'ultima disperata richiesta di aiuto? Avrebbe potuto fare qualcosa per salvarla? Non c'è tempo però per i sensi di colpa: il ritrovamento di un cadavere orrendamente sfigurato, su una secca in riva al Po, la costringe a rivedere le sue priorità. L'unico indizio è la fotografia di una bambina, che la vittima conservava come un sinistro trofeo. E' l'inizio di una caccia serrata a un serial killer feroce, inafferrabile come lo spauracchio di una leggenda popolare raccontata in quelle valli per tenere buoni i più piccoli: il Grigione, che strappa il volto delle sue vittime dopo aver danzato con le loro paure. Aurora sa di non poter fare tutto da sola: ha bisogno di riunire la sua vecchia squadra, i Reietti. Ma quando Bruno e Silvia le voltano le spalle, l'unico interlocutore rimane l'enigmatico Curzi che, pur rinchiuso nell'isolamento di una struttura psichiatrica, sembra conoscere la verità. Un grosso rischio per Aurora, perché scendere a patti con il male può scoperchiare segreti che avrebbero dovuto restare sepolti per sempre...
Recensione:
Terzo capitolo che tratta le indagini di Aurora Scalviati, come nelle opere precedenti (Aurora nel buio ed Osservatore Oscuro), la Baraldi ci regala un thriller a tinte scure che è perfettamente godibile anche da chi si avvicina per la prima volta agli scritti con protagonista Aurora. Ogni crimine è diverso, ogni indagine è un mondo a sé stante. Ciò non toglie che seguendo il cammino tracciato dall'autrice, il lettore potrà comprendere e apprezzare le dinamiche tra i personaggi, capirli profondamente, scoprendo un percorso nell'oscurità dell'animo che trascende i delitti, per portare a galla l'abisso nascosto in ognuno di noi.
Romanzo con forti influenze psicologiche nel movente criminoso, ci avvolge con il suo ritmo cadenzato in crescendo, dove gli indizi sono importanti, ma ottengono chiarezza e collocazione solo tramite un processo deduttivo a fronte di intuito, capacità e pensiero laterale, fuori dagli schemi e dalle convenzioni. In questo Aurora è maestra: lei riesce ad entrare nel mondo delle ombre, a divenire ombra essa stessa, in grado di sporcarsi per vedere i mostri e permettere al mondo di restare pulito.
La trama comincia con un suicidio. Un evento che scuote Aurora, una scossa tellurica che genererà uno tsunami si emozioni: la voglia di sapere e i conflitti con gli amici e colleghi, che la porteranno a mettere in discussione sé stessa e il suo modo di approcciarsi agli altri e alla sua stessa vita.
"L'ultima notte di Aurora" ci parla di ossessioni, di devianze, di ricerche di amore e di risposte che spingono oltre il lecito, in quella sterminata dimensione che è il male fatto dall'uomo verso i suoi simili.
Forte e delicato, urgente e determinato, questo romanzo è un quadro perfetto, che alterna suspense e mistero a domande e risposte, alla ricerca della verità, della consapevolezza, di una costruzione diversa di ciò che si è per andare avanti, per continuare a camminare, per cambiare.
Proverete timore, rabbia e tristezza. Seguirete Aurora con passione e apprensione, perché lei non sa chiedere aiuto, odia dipendere dagli altri. Ha costruito attorno a sé un muro di protezione che non è altro che una prigionia volontaria. Una gabbia dalla quale un altro recluso, Curzi, l'aiuterà ad evadere. E' emblematico che proprio un assassino, imprigionato in una struttura giudiziaria, si rivelerà essere il più libero e comprensivo, in grado di rischiarare la via.
Vi piaceranno i personaggi di questo romanzo e dell'intera trilogia. Amerete Aurora e resterete ammaliati da Curzi, come davanti alla maestà e alla potenza di un cobra incantatore, in grado, nelle sue brevi apparizioni, di assurgere al ruolo di coprotagonista, figura complessa dal fascino indiscusso.
L'indagine prende allo stomaco con le sue rivelazioni, con i pezzi ancora da incastrare quando tutto sembrerà concluso, regalando ore di lettura immersiva ricca di partecipazione.
Non so se Aurora tornerà a tenerci compagnia, ma una cosa è certa: qualunque storia Barbara Baraldi vorrà raccontarci, saremo pronti a viverla con lei!
(Tatiana Vanini)