Casa Editrice: Chiarelettere - 224 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Il futuro è adesso. In un'aula del palazzo di giustizia di Roma, gremita di giornalisti e tecnici ministeriali, il visionario manager Aristotile Damanakis presenta LexIA l'algoritmo di "sentenza artificiale" che rivoluziona il processo penale: a stabilire la colpevolezza di un imputato sarà un programma in grado di considerare ogni aspetto del caso, dalle circostanze alle prove, dalle testimonianze alle attenuanti, rendendo superfluo ogni intervento umano. Basta un algoritmo per decidere se una persona ha commesso o no un delitto. Ma a scombussolare i piani del governo ci pensa l'affascinante e coraggiosa Cassia, che scopre un'anomalia mimetizzata nel codice di LexIA che potrebbe comprometterne l'imparzialità. La ragazza non ha dubbi: qualcuno ha violato la sandbox di protezione del sistema. Chi sta mettendo le mani sulla riforma della magistratura? Chi è disposto a uccidere pur di manipolare le sentenze? Da quel momento Cassia diventa un bersaglio. Come lei è stata in grado di vedere l'anomalia, qualcuno - attraverso l'anomalia - ha visto lei. Qualcuno che è disposto a tutto pur di coprire le proprie tracce. Nel complotto sono implicati gli stessi organismi che dovrebbero garantire l'imparzialità della giustizia e Cassia è determinata a fermarli a qualunque costo.
Recensione:
Emozionante, avvincente e dallo sviluppo veloce quanto incalzante, "Sentenza artificiale" è un libro sorprendente.
Si potrebbe pensare che un romanzo basato su una macchina, sull'intelligenza artificiale, possa risultare freddo, scostante, alieno. Per quanto possiamo considerarci tecnologici, nel nostro mondo il fattore umano è ancora importante, l'opzione IA ci affascina, ci inquieta, ci pone interrogati anche scomodi sulla volontà di creare, di ergerci a divinità per nuove forme di vita che, a conti fatti, si dimostrerebbero molto più potenti ed efficienti dei loro creatori, quindi perché dovrebbero essere benevole verso noi misere formiche umane? Barbara Baraldi mette tutti questi quesiti nella sua opera, ma soprattutto lo fa con un linguaggio che è nostro, emozionale, comprensibile, condivisibile proprio perché dotato di cuore ed anima contro silicio e circuiti.
Da subito l'autrice ci porta dentro l'azione, legando il lettore alle pagine e alla vicenda, sollevando un interrogativo: può la riforma della giustizia basarsi sul passaggio dal giudizio degli uomini a quello delle macchine? Solo regole e logica, niente più coinvolgimento e valutazione empatica delle cause. E' questa la soluzione? Il lettore viene inconsapevolmente attirato nel dibattito, dal quale non si può ritirare, perché i pensieri nascono e richiedono attenzione. Non c'è altro da fare che continuare a vedere dove i capitoli ci condurranno.
Quando, dopo un prologo importante per la trama, viene presentata Cassia, la protagonista, si entra in una modalità che pare normale, per qualche pagina. Certo il lavoro di Cassia è speciale, spostato in un futuro magari più vicino di quello che ci piaccia supporre. Un aggiornamento sullo stato della sua attività, un rapporto doveroso fornito al superiore e si finisce in un vortice di eventi pericolosi e pregni di suspense, senza respiro, premendo sempre più sull'acceleratore.
Adrenalina e sorprese si accompagnano a personaggi ben congegnati e bilanciati, che suscitano simpatie come diffidenze, empatia o distanza. In "Sentenza artificiale" è difficilissimo capire di chi fidarsi, tanto per chi legge quanto per la protagonista, che non solo si troverà a dover combattere con tutta se stessa per sopravvivere, ma dovrà anche venire a patti col lutto irrisolto per il padre, con le barriere che ha creato tra sé e gli altri nascondendosi dietro lo schermo di un PC e la spersonalizzazione della tastiera. La dimensione dove Cassia si muove, lavora, vive, è regolata dall'ordine che le consente un certo tipo di controllo che nelle relazioni interpersonali ovviamente non esiste, è un rifugio sicuro dal quale dovrà uscire se vorrà proteggere la sua vita e chi le sta accanto.
Ai personaggi complessi e tormentati Barbara Baraldi ci ha già abituati con Aurora e le opere a lei dedicate, ma Cassia dimostra divergenze. Proprio come "Sentenza artificiale" e la trama tecnologica si differenzia dai thriller basati su delitti efferati e misteriosi. In Cassia Niro c'è una luminosità che appare alla fine, un'accettazione e un superamento dei tormenti che regala speranza, proprio come il termine di "Sentenza artificiale" ci conforta nella creatività e duttilità delle competenze umane.
Questo è un romanzo che conquista, che avvolge e porta via, per ore di lettura che ci distacca completamente dal reale per condurci in un'avventura potente, che ci spinge ad analizzare la situazione attuale e la strada che stiamo imboccando.
Ritroviamo in pieno lo stile Baraldi, che non delude, ma convince sempre più ad ogni libro.
Per chi dalla tecnologia è attirato, per chi ne diffida; per gli amanti del thriller e dell'azione; per chi vuole una lettura da brividi nella trama e nei pensieri.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
"Nessuna macchina potrà mai competere con la flessibilità della nostra mente."
"Non possiamo affidarci all'umanità per creare un modello di umanità. Il rischio è che le macchine imparino a comportarsi come gli esseri umani si sono sempre comportati."