Casa Editrice: Paesi Edizioni - 208 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Storie vere
Trama:
Un "cold case" che riemerge dal passato, un omicidio irrisolto, una verità ancora tutta da scoprire proprio come quelle delle più tragicamente famose Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, alle quali questa storia sembra misteriosamente intrecciarsi. Quando Francesco riceve la notizia del trafugamento della bara di Katy Skerl nell'estate 2022, è costretto a tornare indietro nel tempo per fare i conti con un passato drammatico, un dolore che ritorna prepotentemente a galla e un mistero mai risolto: l'omicidio della sua prima ragazza, Katy appunto, il 21 gennaio 1984. Una fitta e intricata trama di ipotesi investigative in quarant'anni non ha sinora risolto il caso della Skerl, strangolata in una vigna di Grottaferrata. Una ragnatela di indizi, testimonianze e sospetti, "pezzi di vetro" giudiziari in cui, come per la Gregori e la Orlandi, forse sono coinvolti politica, criminalità e Vaticano. Pezzi di una vita che reclamano il loro posto nella memoria di una gioventù di amore e morte e di un'Italia di lotte politiche spazzata via dall'edonismo e il disimpegno. Francesco insegue una verità impossibile.
Recensione:
Un cold case, ma solo per chi non è coinvolto; una ferita ancora aperta per la famiglia e coloro che conoscevano Katy. "Ragazze perdute. Gli ultimi giorni di Katy Skerl" è un'opera per ricordare, per far conoscere la vicenda al pubblico, per non dimenticare e magari anche un po' per elaborare.
Max e Francesco Morini, che un vasto pubblico di lettori conosce per i gialli di Misericordia, qui entrano nel romanzo verità, per una vicenda che tocca Francesco molto da vicino e alla quale è impossibile rimanere indifferenti.
Che la scrittura dei fratelli sia scorrevole, lo sapevamo già. Qui però c'è un'umanità differente, una malinconia e un dolore che il lettore sente forte, fa propria per una lettura attenta, di partecipato rispetto.
Ventuno giorni per conoscersi; ventuno giorni per innamorarsi; ventuno giorni per uscire, andare alle feste; ventuno giorni con la convinzione di avere tutta la vita davanti; ventuno giorni e poi la vita di Katy è stata spezzata e da chi, è un segreto che dura da quarant'anni. Dico segreto, perché di questo si tratta. Non un mistero. Non un'indagine. Ma un terribile, omertoso segreto che qualcuno ancora si ostina a tenere, negando la verità e la pace a chi resta.
Katy come Mirella, come Manuela, ragazze perdute, ragazze morte e rimaste senza un colpevole.
Gli autori ripercorrono gli ultimi giorni di Katy e Francesco, ripropongono parti del diario della ragazza, descrivono al lettore la Roma di ieri e il Francesco di oggi, in una giostra di narrazioni temporali che rimbalzano da una parte all'altra, eppure tutto è chiaro, comprensibile, emozionante.
Ritroviamo l'agitazione politica di allora, con le canzoni e quell'essere studenti e adolescenti attivi e parte della quotidianità, della realtà dei tempi. Viviamo l'appiattimento di oggi, con la voglia di sapere che fa riaprire casi, che chiede ancora attenzione e ricordo, ma è la narrazione di un dolore che colpisce e porta a girare una pagina dopo l'altra.
E' singolare che nel tempo di allora Francesco racconti in prima persona, mentre quando siamo nell'oggi, la narrazione è in terza. Forse è proprio questa scelta e restituirci vivida l'immagine di Katy, delle sensazioni, di chi da ragazzo si è trasformato in adulto e di chi è rimasto congelato, fermo immobile, e nemmeno ha più una bara che testimonia la sua essenza. Lo fa una foto e proprio quell'immagine, grazie a questo libro, mi ha fatto sentire la voce, la vivacità e la bellezza di Katy.
In quei primi anni del 1980 qualcosa è successo, che lega delle ragazze a dei fatti di cronaca, che lascia le famiglie in un eterno purgatorio: il dolore sempre presente e la speranza di lenirlo con la verità.
Proprio il finale del libro è un'invocazione verso la verità. Arriverà? Non lo so, non lo sa nessuno, forse il terremoto arriverebbe troppo in alto, ma sperare è giusto e doveroso.
Io mi auguro che il finale del libro si concretizzi e vi invito a scoprire "Ragazze perdute. Gli ultimi giorni di Katy Skerl".
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Lui pensa che "verità" sia una parola pesante, eccessiva. E che di verità possiamo averne quante ne vogliamo, ma non coincideranno mai con un'altra parole, "realtà".
Non serve più a niente stare a rimuginare: è arrivato il momento di farlo. Io devo raccontare quella storia. Io devo scriverla.
Questo intrigo è un'Idra con una testa sola e tante mostruose protuberanze.