Casa Editrice: Newton Compton Editori - 384 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Incatenati a un termosifone di un appartamento fatiscente, al quinto piano di Chaucer House, ci sono due adolescenti. Lui è morto, lei invece è ancora viva. Per la detective Kim Stone, la scena è sconvolgente: ogni dettaglio sembra rievocare quanto è successo a lei e a suo fratello in quello stesso palazzo trent'anni prima. Quando i cadaveri di una coppia di mezza età vengono scoperti all'interno di una macchina bruciata - proprio come era successo a Erica e Keith, l'unica vera famiglia che Kim abbia mai avuto - la detective non ha più dubbi: qualcuno sta mettendo in scena i peggiori traumi della sua vita, e l'obiettivo non può che essere quello di farle quanto più male possibile. Affiancata dalla profiler Alison Lowe, incaricata di valutare il suo stato psicologico, Kim si immerge in un'indagine che mai come in questo caso la riguarda in prima persona. Perché stavolta la vera preda sembra essere proprio lei... Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato serial killer che abbia mai incontrato.
Recensione: "La memoria dei morti" è il decimo romanzo della serie di Angela Marson che ha per protagonista la detective Kim Stone. Ho letto tutti i romanzi precedenti per cui conosco i vari personaggi (ormai sono di famiglia!) e suggerisco la lettura di questa serie affinché ne venga realizzata appieno la sua brillantezza.
Voglio, tuttavia, far notare che il non aver letto i precedenti non pregiudica affatto di godere e apprezzare la lettura di un libro che, pur non essendo totalmente a sé stante, fornisce le informazioni per ricomporre il complesso mosaico d'odio creatosi contro Kim.
Dall'avvincente apertura, fino alle scene di chiusura altamente drammatiche, la storia attrae completamente il lettore.
Il personaggio chiave, la detective Kim Stone, è una poliziotta con la fissa delle motociclette - possiede e usa una Kawasaki Ninja - e dal passato doloroso: a differenza del fratellino gemello Mikey, è sopravvissuta alla follia della madre schizofrenica. Kim è una donna complessa e difficile da decifrare, anche per chi le sta accanto tutti i giorni. Il suo drammatico passato l'ha resa forte, distaccata e determinata, esattamente ciò che le serve essere. Dietro la sua corazza però si nasconde un'anima fragile che la rende umana.
E' un'eroina solitaria, ma non è da sola. Con lei c'è la sua squadra, un gruppo affiatato di persone e personaggi ben delineati che la supportano e a tratti anche la "sopportano". Nonostante ciò, lei continua ad essere su un altro piano, come una figura a colori in un film in bianco e nero.
Chi, come me, la conosce già, nel tempo ha imparato ad amare il suo carattere ribelle e il suo pensare fuori dagli schemi, la riuscita contrapposizione di un'intelligenza brillante contro una lucida follia; chi la incontra per la prima volta avrà, sulle prime, l'impressione di trovarsi di fronte ad un personaggio scostante, ruvido e freddo.
In questo episodio, il momento di pressione su Kim e la sua squadra è tangibile, così come il senso di colpa personale e l'ansia che Kim prova nel vedere il suo passato traumatico rivisitato e tutti i suoi demoni riaffiorare in maniera brutale e straziante.
La trama è accattivante, piena di colpi di scena e sorprese.
Ho letto molti libri sul crimine ed è piuttosto raro che sia veramente sorpresa da un finale, ma qui posso onestamente dire che stavolta non l'ho visto arrivare.
Angela Marsons, con quest'altra puntata della serie, sembra essere ancora migliorata. La trama e la scrittura sono sempre di qualità (di cui occorre dare parte del merito al traduttore).
I colpi di scena si susseguono e si consolida anche il cameratismo tra la squadra, specialmente tra Stone e il suo collega Bryant.
Il segreto di Angela Marsons è la capacità di costruire una trama complessa ma senza trucchi. Sospetti e indizi vengono squadernati in modo trasparente e alla fine c'è il colpo di scena che fa "sobbalzare" il lettore.
La voglia di stupire e di depistare della scrittrice può, a tratti, avere l'effetto collaterale di rendere la narrazione a volte complicata e faticosa ma nel complesso il racconto viene percepito come lineare, fluido, con un buon ritmo e piacere garantito.
E' anche gradevole la suddivisione in capitoli brevi, cosa che facilita la lettura. Il romanzo è così più digeribile, può essere interrotto e ripreso senza lasciare la scena a metà.
Per finire, la scrittrice mostra un'abilità narrativa degna di un'illusionista, attira l'attenzione su alcuni particolari, mentre il trucco vero e proprio porta altrove. Lo scopo è ovviamente lasciare i lettori piacevolmente spiazzati e sorpresi.
Chi ancora non conosce il personaggio di Kim Stone lo farà in un momento durissimo per lei e mi auguro (perché ne vale la pena) sarà incuriosito di approfondirne la terribile storia e anche conoscere i tanti personaggi che sono richiamati dai libri precedenti.
(Luisa Debenedetti)