Casa Editrice: Giazira Scritture - 124 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Narrativa
Trama:
Un gruppo di Ultimi, ribelli, fuori dagli schemi, outsider, ognuno con le sue fisse, particolarità e paure. Quattro amici che si ritrovano insieme per affrontare il viaggio più importante della loro vita, sulle tracce del loro amico Jack, il leader scomparso. Jack sapeva, aveva previsto tutto. Doveva compiere un ultimo grande gesto per liberare gli Ultimi una volta per tutte. In questo romanzo l'elemento del viaggio si lega ai temi di amicizia, bullismo e solidarietà. Un percorso che aiuta protagonisti e lettore a scoprire quanto la libertà sia un qualcosa da conquistare con pazienza, un traguardo da avvicinare passo dopo passo.
Recensione:
Un romanzo delicato, ma con un messaggio forte e bellissimo che raggiunge il lettore ancora prima che venga esplicitato nell'ultima pagina.
Saverio Giannini ha una scrittura confidente, che conquista il lettore e lo porta con naturalezza nella trama. A tratti un po' elencativo o didascalico, ma ciò non toglie nulla al piacere della lettura e della scoperta. "Gli ultimi" racconta di amicizia, di senso di appartenenza, della bellezza dello stare insieme. Sentimenti positivi che sono nati da altri negativi come la sensazione di non trovare il proprio posto, il senso di inadeguatezza, il bullismo e i soprusi. "Gli ultimi" è un inno corale alla rivalsa e al valore di ogni individuo. Corale perché a mostrarci la strada sono un gruppo di protagonisti; perché quello che hanno vissuto e vivono i personaggi possiamo averlo provato o provarlo tutt'ora noi; corale perché tutti possiamo comprendere il dono di queste pagine e sentirci parte dell'opera.
Scritto a capitoli alternati tra i protagonisti, la narrazione resta sempre in prima persona, permettendo al lettore di capire intimamente le figure del libro e invitandolo a viaggiare con loro.
L'argomento del viaggio è presente sia in modo diretto che metaforico. Diretto perché gli amici che sono i protagonisti partono, si mettono in viaggio per andare a porgere l'estremo saluto a chi ha formato il loro gruppo e ha segnato un grande cambiamento nella loro vita; metaforico perché nelle vicende del presente, nei racconti del passato, vediamo l'evoluzione personale di ognuno di loro, nel migliorarsi, nell'accettarsi, anche quando ci si ritrova a combattere con stati ansiosi e attacchi di panico.
A muovere gli eventi c'è un lutto, una partenza che ha come meta un funerale. Unito al titolo, "Gli ultimi", si potrebbe pensare di avere tra le mani un libro triste. Sbagliato. Quest'opera è un inno alla vita, all'essere felici, e lo si legge con estremo piacere e una scioltezza data dalla brevità nella quale lo scritto inizia e si conclude.
Ricco di riferimenti musicali e cinematografici, mostra come la filosofia si trovi ovunque, come ciò che nasce come evasione possa contenere la saggezza utile alla vita. Sono tanti gli spunti di riflessione che vengono offerti tra le pagine e, mentre ci si sofferma, si resta stupiti di come semplici parole, messe in un ordine determinato, siano sprone, balsamo e carezza per combattere schiaffi, umiliazioni e dolori. "Gli ultimi" onora ed esalta la diversità, l'unicità di ogni individuo, ricordando la bellezza del distinguersi contro il grigiore dell'essere uniformato. La diversità ci fa brillare, l'omologazione ci rende anonimi. Siate sempre fieri di ciò che siete, senza vergogna, senza imbarazzo. Con gentilezza, a testa alta.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Le parole hanno un peso: possono essere proiettili o squadre di soccorso. Le parole accarezzano. Graffiano. E a volte uccidono. Poi ci sono quelle che mancano. Che non arrivano. Che fanno male perché non vengono pronunciate.