Trama:
In questa raccolta di poesie reale ed ideale si fondono e, pur nutrendosi del contesto storico del presente, possono dirsi acroniche, ascrivibili ad ogni età.
Commento:
A circa un anno dalla sua prima raccolta di poesie, Un in verso, Andrea Ragozzino torna con una nuova intensa silloge che - come la precedente - trae spunto da ogni aspetto della vita quotidiana, anche quello più triste o magari banale, per esprimere emozioni.
Ecco allora che il libro si apre con la dedica e la poesia Ad Antonio, fratello dell'autore mancato da poco, figura di riferimento e pretesto dell'amore di Ragozzino.
Dopo questo toccante avvio, l'autore ci trasporta poi nel suo mondo, in quel suo sentire musicalità e poesia in ogni cosa che lo circonda e stimola le sue riflessioni: la neve; l'amore ed il suo significato; la rabbia; l'adolescenza e i suoi turbamenti; le donne "...armonia di colori variegati di essenze sublimi..." ma anche le donne come percepite dall'immaginario e dal desiderio maschile; il tempo con i suoi attimi e tanto altro ancora.
Rispetto al primo libro, le poesie appaiono, in maggioranza, meno criptiche e quindi con un significato immediatamente più chiaro; è sempre presente invece quella sorta di musicalità, quell'esprimere concetti e sensazioni anche semplici, con parole e frasi morbide e coinvolgenti, che trasmettono quel che l'autore prova sotto forma di sensazioni, anche là, dove le parole a volte non arrivano.
(Maria Guidi)