Trama:
Cosa accade se uno la vita se la inventa? Lo sa bene Franco Botteghi, stimato medico pediatra, che per trent'anni ha esercitato abusivamente la professione in Italia e in Africa. O meglio lo scoprirà quando per un'infelice coincidenza il suo imbroglio sarà smascherato. Cambia tutto, le prospettive, gli affetti. La moglie Camilla gli chiude la porta in faccia e lo mette in cattiva luce davanti ai tre figli. Il carcere, la sistemazione nella piccola e malmessa casetta ereditata dalla madre tra il fiume e il mare. E bisogna trovare di cosa vivere ora che il medico non lo può più fare.
Per fortuna ci sono i vicini di casa, una coppia di algerini con un cuore grande e tanti figli, e Jelena, donna slava scampata ai massacri del suo paese, che ama Franco nonostante il suo razzismo e un brutto carattere, spesso, quasi sempre, peggiorato dall'alcol. Forse la vita si può inventare un'altra volta. Oppure no, che con la malattia le bugie non funzionano.
Una storia dura, scomoda, poetica, ironica, per raccontare i piccoli e grandi mali del nostro tempo. Michele Marziani con la sua scrittura lieve, ma per certi versi chirurgica, fa sorridere o commuovere, dice le cose come sono senza retorica e giri di parole. Accetta la contraddizione e l'irrisolvibile, anche nel linguaggio.
Commento:
L'ultimo libro di narrativa di Michele Marziani (che si dedica anche a generi del tutto diversi) è Barafonda, titolo che indica una località fisica - il posto "tra il fiume e il mare" dove il protagonista va a vivere - ma che rappresenta, soprattutto, il punto d'incontro tra due diverse aspettative di vita. Per Franco, ex pediatra che ha visto la propria esistenza crollare da un giorno all'altro, è il punto d'arrivo, un luogo in cui sopravvivere e basta, senza più nulla per cui lottare né alcuna speranza per il futuro. Per Habib e la sua famiglia, algerini che abitano vicino a lui, è un punto di partenza, il luogo da cui sperano di iniziare una nuova vita, migliore per tutti, con una casa, il lavoro, la scuola...
La contrapposizione di questi due mondi, di questi universi agli antipodi, sta alla base del libro che si srotola in un intreccio intenso, spostandosi da un personaggio all'altro e dando voce a ognuno di loro per raccontarne i sogni e le speranze, le delusioni ed il dolore, in un romanzo ad ampio respiro, ricco di emozioni.
Da Franco ad Habib, da Jelena a Camilla ed ai figli, l'autore spazia da una vita all'altra, raccontando brandelli di esistenze differenti il cui punto comune, il catalizzatore, sembra essere proprio Franco, un uomo che "la vita se l'era inventata" e che, quando tutto gli crolla intorno e la sua vita precedente diventa ormai un'utopia, si scopre non solo incapace di reagire, ma soprattutto disinteressato a lottare per qualcosa di diverso da ciò che aveva prima e che, visti gli eventi, non può più riavere.
L'ex pediatra non incarna affatto la figura di un eroe e non è nemmeno particolarmente simpatico, anzi... razzista, indisponente, trascurato, cinico anche nei confronti di chi lo ama e lo aiuta, Franco, amareggiato dal fallimento ed in lotta col mondo che ha messo in secondo piano la sua esperienza trentennale rispetto ad un mero pezzo di carta, sfoga tutto il suo livore verso chi lo circonda, facendo di una sincerità brutale quasi un'arma di difesa.
Attorno a lui ruotano altre vite, deluse e fallimentari o piene di speranza verso il futuro: da Camilla, che si ritrova improvvisamente sola dopo aver allontanato un uomo che non riconosce per averle raccontato menzogne per anni a Jelena ed Habib, splendide figure di forza e positività, pronte a lottare per un domani diverso e disposte ad adattarsi ai mille piccoli e grandi compromessi cui la vita costringe a sottostare, pur di non gettare la spugna.
Un romanzo corale questo di Marziani, reso intenso dalle mille voci che lo compongono e con un finale particolare e sopra le righe perché la vita, in fondo, riserva sempre tante sorprese.
(Maria Guidi)