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Omicidio a regola d'arte
di Letizia Triches

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    Casa Editrice: Newton Compton - 320 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Gialli

    Trama:
    Nulla accomuna Chantal Chiusano, commissario appassionata e tenace, e Sara Steno, se non il fatto di avere sposato due pittori, entrambi morti a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro: Giovanni Aiello, artista di grande talento ma di scarsa fortuna, e il famoso Michele Mosti, ucciso insieme alla sua giovane amante secondo un rituale raccapricciante, di brutalità inaudita. I loro corpi sono stati ritrovati nudi, con il cranio fracassato da un oggetto pesante e con un sacchetto sul volto, sfigurato da ustioni. Il commissario Chantal Chiusano è chiamata a occuparsi dell'omicidio di Mosti, e le sue indagini iniziano proprio dalla vedova. Sara Steno è una psichiatra e si dimostra subito collaborativa, fornendo informazioni sul lavoro del marito. Più Chantal indaga sulla vita segreta del famoso pittore e più si rende conto che ci sono altri crimini, rimasti a lungo senza colpevole, che potrebbero essere finalmente risolti. Critici potenti, fragili antiquari, mercanti senza scrupoli, filosofi e giovani di belle speranze si aggirano sullo sfondo di una Napoli inquieta, dove nulla è come appare.

    Recensione:
    Un romanzo giallo elegante ed intrigante, dove la passione e la competenza nell'ambito delle arti dell'autrice fornisce spessore ed insegnamento.
    "Omicidio a regola d'arte" si apre in maniera suggestiva, oserei dire esoterica, con un morto che parla di funerali e coincidenze, chiedendosi chi egli sia.
    La prima parte del giallo è un susseguirsi di capitoli raccontati in prima persona da due donne, Chantal, che altri non è che la protagonista, il commissario Chiusano, e Sara. Due donne che hanno tanti punti in comune quante sono le loro differenze. Due mogli, ma i loro matrimoni sono fondati uno sull'amore uno sul possesso disturbante; i mariti sono pittori, entrambi odorano di colori, ma uno ha l'arte nel sangue, l'altro è un bluff, uno vive per creare, l'altro per distruggere. Coppie che nella narrazione camminano su binari paralleli destinati ad incontrarsi, e il punto di svolta sarà colorato dal nero della morte e dal rosso del sangue.
    Con una scrittura vibrante e suggestiva, l'autrice ci introduce nel mondo dell'arte, mostrando tutta l'abiezione che si nasconde dietro le luci delle gallerie e lo sfavillio delle mostre. Un mercato duro, spietato, che gira intorno alle opere, al denaro agli artisti ed agli acquirenti. Raccontato senza riserve, offre lo sguardo dietro alle quinte, privo di maschere. I personaggi che andiamo ad incontrare sono legati gli uni agli altri da sotterfugi, oscure dinamiche di dipendenza, fatte di catene e gabbie. I capitoli della prima parte, attraverso le parole di Chantal e Sara, sono preziosi perché ci dicono cosa è successo prima che la morte irrompesse nelle loro vite. Mettendoci a parte degli antefatti, sistema le posizioni, assegna i ruoli per la tragedia incombente e quando viene il momento di andare in scena, la narrazione si fa tesa, il romanzo si tinge di giallo vivo e anche la struttura della narrazione si modifica per segnalare anche visivamente il cambio di passo.
    Nella seconda parte troviamo la trama scritta in terza persona, sopra le parti; Napoli da città teatro della vicende assurge anche al ruolo di titolo dei capitoli,sempre più protagonista con i suoi colori e la sua gente filosofa, che vive e respira o uccide e muore. Il commissario Chiusano e Sara non sono più staccate e divise, ma condividono un cammino verso la verità. L'indagine prende corpo, si protrae per mesi, anche se il lettore non ha sentore di questo lento trascinarsi. Cambiano le stagioni, ma l'interesse nella lettura non perde mordente anzi. Difficile trovare l'uscita dal labirinto, eppure è tutto sotto gli occhi. Chantal si deve destreggiare tra il dolore del lutto e una verità che fatica a comprendere. Ma è una donna tenace, resiliente e capace. C'è un assassino da catturare, un'arma da identificare, un movente da comprendere.
    La cosa sorprendete di questo romanzo è che una volta arrivati alla verità, questa non coincide con il punto definitivo. Ci vuole ancora del tempo affinché la commissaria sia soddisfatta, e il lettore la segue con partecipazione e suggestione.
    "Omicidio a regola d'arte", dove vittima e assassino si confondono come i toni del colore che si fondono e si completano. L'arte, è ossessivamente presente in tutto il percorso, dall'inizio alla fine permea le indoli, i caratteri e le spinte. Un giallo di classe che si chiude con una promessa, un libro da vivere.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    L'artista è un uomo libero per eccellenza, non sopporta le imposizioni.

    L'arte vera è percorsa da umanissimi dubbi.

    Troppe persone pensano di avere finito ciò che non hanno neppure iniziato.

    Nel mondo dell'arte i confini non esistono. Tutto può confondersi in arte.

    Le donne si sono emancipate pure nel delitto. Con un'unica variante rispetto agli uomini: la maggior parte delle donne uccide con freddezza.

    Della stessa autrice:
    Delitto a villa Fedora
    Giallo all'ombra del vulcano



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