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Il visitatore notturno
di Jeffery Deaver
Traduzione a cura di: Rosa Prencipe

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    Casa Editrice: Rizzoli - 464 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Thriller

    Trama:
    La paura può trasformare il risveglio nel peggiore degli incubi. Questo il tipo di angoscia di cui si nutre lo psicopatico che ha tolto il sonno agli abitanti di Manhattan. Scivola negli appartamenti nel cuore della notte, sposta qualche oggetto, osserva la vittima dormire. Poi se ne va. I segni del suo passaggio sono quasi impercettibili: nessuna violenza fisica, solo lievi manomissioni dello spazio con cui si appropria dell'intimità altrui, sconvolgendola. Si fa chiamare il Fabbro, ed è in grado di violare qualsiasi serratura. Scassinare, per lui, è arte e ragione di vita. Un'ossessione al servizio di un gioco perverso che la polizia di New York non sa decifrare. E per calarsi nelle profondità impastate di follia di una mente criminale, ancora una volta, non c'è nessuno come Lincoln Rhyme, chiamato a investigare insieme ad Amelia Sachs, moglie e inseparabile collega. Ma le indagini subiscono una battuta d'arresto quando Rhyme, finito sotto accusa per errori commessi in un caso precedente, viene sollevato dall'incarico con effetto immediato. Ci vorrà ben altro, tuttavia, per tenere lontano dall'azione il miglior criminologo sulla piazza. "Il visitatore notturno" è un thriller dal meccanismo perfetto, una sequenza ininterrotta di colpi di scena e cambi di trama, una narrazione chirurgica e abbacinante degli abissi dell'animo umano con cui Deaver riconferma tutto il suo genio.

    Recensione:
    Come ti sentiresti se una mattina, svegliandoti nella casa dove vivi da sola, trovassi un sacco di oggetti spostati rispetto a dove li avevi lasciati la sera prima, segno evidente che qualcuno è stato lì mentre dormivi? E questo proprio vicino al letto dove tu sognavi ignara, abbandonata al sonno nella sicurezza presunta delle tue quattro mura. Qualcuno si è seduto accanto a te, ha spostato i tuoi vestiti, ha frugato nella tua biancheria, ha guardato il tuo cellulare, ha mangiato un biscotto o bevuto un bicchiere del tuo vino preferito. E non c'è segno di scasso, tutto è esattamente come lo hai lasciato, anche le serrature che avrebbero dovuto proteggerti.
    Comincia così "Il visitatore notturno", il nuovo thriller di Jeffery Deaver, ormai il sedicesimo dedicato a Lincoln Rhyme e alla sua storica collaboratrice (e recentemente anche moglie) Amelia Sachs. Stavolta sono sulle tracce del Fabbro, strano criminale che semina il panico fra le donne di New York: non ha ancora toccato fisicamente le sue vittime, ma tutti si aspettano che da un momento all'altro una delle "visite" si concluda in tragedia. A questa serrata caccia all'uomo si affiancano e si intrecciano altri casi ai quali la coppia stava lavorando prima che sopraggiungesse una decisione apparentemente disciplinare (in realtà politica) volta ad estromettere Rhyme dalla sua posizione di consulente del NYPD. I colpi di scena si susseguono al ritmo incalzante al quale Deaver ci ha abituati: questa volta forse si diverte un po' di più a depistare il lettore, inserendo degli strategici cambi di voce narrante che, riportando i pensieri e il punto di vista di questo o quel personaggio (a volte persino del Fabbro stesso), inducono a fare ipotesi o trarre conclusioni del tutto fuorvianti. Le tracce infatti permettono pian piano di ricostruire una storia diversa da quella che sembrava delinearsi davanti ai nostri occhi e chi meglio di Rhyme può scovare una traccia e seguirla fino a ricomporre il quadro completo?
    Per quanto la tensione costante e i continui colpi di scena facciano sì che questo thriller sia assolutamente all'altezza dei precedenti, a tre anni di distanza dal quindicesimo capitolo della serie (Il taglio di Dio) ritrovare Amelia e Rhyme esattamente uguali a loro stessi, dediti solo a intrighi da dipanare, criminali da catturare, trappole da sventare mi ha fatto una strana impressione. Credo infatti che la noia non sia soltanto il peggior incubo di Lincoln: anche la trama più avvincente rischia di sembrare ripetitiva quando non "colorata" dalle emozioni dei protagonisti e, a parte alcuni personaggi minori, veramente ben descritti nella loro drammatica complessità, sono rimasta un po' con la sensazione di non aver scoperto niente di nuovo sulla coppia di protagonisti. Spero che questo succeda nel diciassettesimo capitolo, al quale i riferimenti ricorrenti di Rhyme all'Orologiaio (criminale protagonista di una precedente avventura) sembrano preparare la strada. Alcuni apprezzabili elementi di novità e di attualità in questo romanzo sono a mio avviso da una parte la descrizione del pericolo costituito dai social e dalla diffusione di dati inconsapevole e incauta che questi possono determinare, dall'altra l'assoluta inaffidabilità delle notizie provenienti da certe testate giornalistiche o, ancor peggio, dai santoni da strapazzo che prolificano sul web.
    Nel complesso, un ottimo thriller che non deluderà gli appassionati del genere.
    (Cristina Quochi)

    Dello stesso autore:
    La lacrima del diavolo



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