Logo Libri e Recensioni

Iscriviti alla Newsletter per ricevere GRATIS i nostri aggiornamenti.


Il gioco della notte
di Camilla Läckberg
Traduzione a cura di: Catia De Marco

  • Acquista questo libro su laFeltrinelli.it
  • Acquista questo libro su Ibs.it
  • Acquista questo libro su Mondadoristore.it
  • Acquista questo libro su Libraccio.it
  • Acquista questo libro su Amazon.it

    Casa Editrice: Einaudi - 120 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Narrativa straniera

    Trama:
    Quattro ragazzi, la notte di Capodanno. La festa, l'ebbrezza, un gioco in cui la posta diventa sempre più alta. Camilla Läckberg scandaglia gli abissi dell'adolescenza e il luogo più oscuro e minaccioso che ci sia: la famiglia. Mentre fuochi cadono come paracaduti colorati e girandole luminose esplodono in cielo, Max, Liv, Anton e Martina festeggiano tra di loro la fine dell'anno. Ragazzi ricchi, belli, viziati per il mondo indossano una maschera impeccabile, dietro cui però nascondono odio e dolore. Il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. Amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. E iniziano a giocare. Dapprima Monopoli, poi Obbligo o Verità. E ben presto un passatempo un po' malizioso deflagra nell'occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verità. Prima edizione mondiale.

    Recensione:
    Un romanzo breve, ma d'intensità sferzante "Il gioco nella notte" è un piccolo, perfetto, confetto di buio e dolore, un viaggio psicologico all'interno delle dinamiche famigliari.
    Camilla Läckberg si è imposta da anni come regina del crime svedese e nelle sue ultime opere si è sempre più addentrata nelle profondità dell'animo umano, nelle violenze subite dalle donne, negli ultimi due romanzi, fino a questo, che ci parla di famiglie perfette fuori e marce dentro; di figli meravigliosi all'esterno, rotti nell'intimo.
    Da subito la scrittura cattura l'attenzione e, con fluidità e verità, proietta il lettore verso i personaggi principali, quattro ragazzi della classe bene, che si accingono a festeggiare insieme l'ultima notte dell'anno.
    Ne scopriamo i nomi, l'amicizia che li lega che è una sorta di destino che si propaga dai genitori verso i figli, ristretta in un ambiente esclusivo, richiamando il concetto della gabbia dorata presente in un'opera precedente. Come ci appaiono viziati e inconcludenti questi ragazzi alla soglia della maturità! Gratuitamente crudeli verso gli altri, ma anche verso gli stessi componenti del gruppo. Poi, con un ritmo incalzante ed in crescita, viene a galla uno scostamento, un opposto tra le parole proferite ad alta voce e quelle pensate, protette dal guscio della loro intimità. E sono belli questi ragazzi, fragili, segnati, veri. Come si vorrebbe che le parole taciute prendessero corpo e tono, che il dolore venisse condiviso, perché farebbe male, certo, eppure tutto diventerebbe più chiaro e semplice.
    Nella trama viviamo due case e due feste diverse, che si fronteggiano sul piano geografico e generazionale. In una i giovani, coi loro segreti e il loro affanno, nell'altra i genitori, che, ignari, vengono guardati attraverso i vetri, come pesci in un acquario. Ed è la caduta degli dei. Spogliati delle loro menzogne, sferzati dagli occhi privi d'incanto e stima dei propri figli, senza che se ne rendano conto vengono pesati, valutati e giudicati mancanti.
    Sempre più addentro nella narrazione seguiamo ogni gesto e ogni pensiero, con partecipazione, empatia e premonizione di una sciagura incombente. L'alcool toglie le inibizioni, i freni, e scioglie le lingue. Quando i ragazzi arrivano a confidarsi tra loro, la tensione arriva al culmine, pronta a precipitare nel dirupo del finale. "Il gioco della notte" non conosce soste, si legge in un paio d'ore che restano incise dentro, prendendo alla pancia. Fa riflettere, arrabbiare e commuovere.
    I figli non ci appartengono. Kahlil Gibran scriveva: "I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa. ...Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati. L'Arciere vede il bersaglio sul percorso dell'infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane."
    E' un'immagine potente e bellissima, ma quello che il poeta non ha detto, Camilla Läckberg lo racconta: cosa accade quando le frecce si rivoltano?
    Da non perdere.
    (Tatiana Vanini)

    Della stessa autrice:
    Il codice dell'illusionista
    Ali d'argento
    La gabbia dorata
    Donne che non perdonano



    POTREBBE INTERESSARTI ANCHE





    Il libro consigliato

    Il libro consigliato

    Iscriviti alla Newsletter...

    newsletter ...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.

    Iscriviti qui!

    Cerchi un libro?

    Inserisci il titolo, parte del titolo o il nome dell'autore:



    Norme sulla privacy