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Genere: Narrativa

Trama:
Alla soglia dei quarant'anni, a Giulio restano poche cose: fumare hashish, contemplare le macerie della sua ultima relazione sentimentale e inveire contro una società che gli appare sempre più ostile e ingiusta. Sognava di diventare un attore, ma per sbarcare il lunario si ritrova a dover insegnare recitazione, nella noia e nell'insoddisfazione quotidiana. Le persone attorno a lui vivono tutte una vita di successo e di gratificazione. Giulio è invece immerso in un abisso di rabbia e frustrazione: vede il mondo dal fondo della tana del Bianconiglio. Un improvviso sgambetto del fato sarà per lui un'occasione fortuita per risistemare la propria vita, o per affondare con essa. Riuscirà a sconfiggere i propri demoni, a riscoprire se stesso e a uccidere il coniglio bianco?

Recensione:
Un libro particolare, che tra le sue pagine racchiude narrativa, giallo e filosofia, tanta umanità e spunti di riflessione: "Uccidi il coniglio bianco" ha doppia la valenza di lettura formativa e di evasione intelligente, capace di lasciare il segno.
Christian Rovatti ha una bella penna, intensa, scorrevole, rende fruibili e chiari anche concetti complessi. Con basi reali, che abbiamo conosciuto in toto o in parte, ci regala una trama ricca di spunti, che scava nelle vite e nella società, dandoci la possibilità di soffermarci, di scendere per un attimo dalla giostra velocissima della quotidianità per interrogarci e compiere il nostro personale viaggio al fianco del protagonista. E' un'opportunità quella che ci viene offerta tramite quest'opera, vivere le emozioni, le sensazioni del soggetto principale e delle figure intorno a lui e farle nostre, per arrivare, forse chissà, ad uccidere il nostro coniglio bianco.
Belli i personaggi, li scopriamo a poco a poco, di pari passo con la trama e sono anch'essi fonte di sorprese. L'autore li caratterizza con realismo, gli infonde spessore, caratteri e dinamiche che li rendono riconoscibili e comprensibili. Ad alcuni ci avviciniamo naturalmente, altri li teniamo a distanza, su altri ancora cambiamo l'idea iniziale. Sono attori che si evolvono esattamente come la storia, donando un ritmo piacevole alla lettura, che cattura.
Ottime sono le scelte di tempo per il cambio di impostazione del romanzo. Rovatti è attento, comprende quando rischia di perdere l'attenzione ed è capace di cambiare registro, incuriosire e tenere con sé i lettori. Per fornirvi un esempio pratico: l'inizio dell'opera è intimista, riflessivo, sul filo della stanchezza e dello sconforto. E' il protagonista che si racconta e in lui percepiamo la disillusione. La narrazione è diretta, con l'io che si esprime, ma senza rivelarci il suo nome. Poi, prima sorpresa: cambio di scena, da riflessione a dialoghi serrati, in un momento di raccolta di sommarie informazione per una scomparsa. Sbandamento, poi la comprensione, attenzione catturata ed interesse rinnovato. Andremo avanti con questo scambio di narrazione per diversi capitoli, offrendo una panoramica affascinante sugli stessi avvenimenti visti da punti differenti. Anche questo fa pensare su come possiamo interpretare noi dei fatti e come, gli stessi, ricevano differenti visioni dagli altri.
Non manca la tematica del viaggio, tanto cara al genere fantasy, che qui viene fusa con armonia alla narrazione. E' il momento della decisione, di prendere in mano le redini ed agire, in maniera un po' folle, rischiosa, un vero salto nel buio senza rete. Il risultato è incerto, potrebbe essere un successo o una sconfitta, ma cosa mai è certo nella vita?
"Uccidi il coniglio bianco" con le sue caratteristiche particolari, è un libro al quale ci si affeziona, nonostante sollevi interrogativi a volte scomodi, è una lettura che prende di pancia e di testa, con un carisma percepibile.
Non banale, mai scontato è il libro che non ti aspetti.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Quando si arriva ad avere paura perfino di se stessi, delle proprie reazioni e dei propri pensieri, non esiste più nulla che non possa fare paura.

I rapporti sentimentali, come i cani, invecchiano molto più velocemente delle persone; ma i cani, al contrario, più invecchiano e più diventano fedeli e riconoscenti.

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