Casa Editrice: Sonzogno - 141 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
E' una sera umida di fine agosto, nella periferia di Milano. Sotto le luci intermittenti della balera dell'Ortica, tutti gli sguardi sono puntati sul corpo sinuoso di Katy, che danza un tango allacciata al suo cavaliere e che poi, appena la musica finisce, fugge via. Quella notte, fuori dal locale, viene trovato il cadavere di un giovane uomo, assassinato a colpi di pistola: era un ex di Katy, geloso e molesto, che la pedinava e la perseguitava. Chi l'ha ucciso? Forse la stessa Katy? Forse un altro spasimante? Per il delitto, la polizia arresta in realtà un personaggio insospettabile, il maggiordomo di una dama dell'alta società milanese. Le prove contro quell'uomo taciturno e devoto paiono schiaccianti. Sarà proprio la ricca signora ad assoldare Libera - la fioraia detective -, e la sua eccentrica madre Iole, perché trovino il vero colpevole dimostrando l'innocenza dello sventurato maggiordomo. Inizia così la quarta indagine delle Miss Marple del Giambellino, le stravaganti investigatrici dilettanti, questa volta impegnate a risolvere un caso che le riguarda molto da vicino e che le metterà addirittura in competizione con le forze di polizia. Sullo sfondo di una Milano contemporanea che conserva il sapore di quella di un tempo, la romantica fioraia Libera e l'eterna hippie Iole riescono ancora una volta a sorprendere il lettore con le loro indagini, accompagnandoci in un giallo tenero e duro, dove ognuno ha un segreto e insieme un buon motivo per mentire.
Recensione:
Leggere un libro è come immergersi in un mondo astratto, dove le parole si susseguono facendoci vivere emozioni. Un bravo autore è proprio quello che crea forti emozioni.
Rosa Teruzzi mi ha trasportata nei ricordi. Le sue parole sono stati "scatti fotografici", che mi hanno fatto rivivere dei momenti del passato. Ebbene sì, abitando proprio vicino al quartiere Ortica, nelle sue pagine mi sono ritrovata adolescente, quando attraversavo il Cavalcavia Buccari per guardare di nascosto le persone danzare alla Balera dell'Ortica.
Un luogo storico del quartiere, che con le sue risate, la sua musica e i suoi balli, ha rallegrato, e ancora oggi lo fa, le serate dei milanesi.
L'autrice è proprio brava a descrivere la magia della Balera, che nelle calde sere estive, ci tiene compagnia.
Per arrivare all'Ortica si può percorrere un sottopassaggio (quante volte l'ho attraversato!) e proprio lì, nelle vicinanze, viene trovato il corpo di un uomo, mentre una donna balla l'ennesimo tango, con le sue seducenti sinuosità e tutti gli sguardi la seguono tra le note e le stelle.
Ma chi può indagare su questa misteriosa morte, che cela segreti e misteri? Proprio le Miss Marple del Giambellino. Eccole sono tornate! Tra fiori e parrucche stravaganti, le nostre "investigatrici", osservano, commentano, studiano... "Quelle due erano una vera calamita per i guai"
Come nei precedenti libri, Rosa Teruzzi ci fa vivere la semplicità delle protagoniste, che con intelligenza e caparbietà, risultano, come sempre decisive, per la soluzione del caso.
L'autrice, grazie a dialoghi realistici ed emotivamente coinvolgenti, ci aiuta a camminare tra le vie di Milano e vivere la città con sue "colorate" tradizioni. Passo dopo passo cresce la tensione e la voglia di scoprire i motivi di tanti segreti, che nella grande Milano trovano un perfetto nascondiglio.
Una scrittura semplice e mai monotona, ricca di tocchi di ironia, che rende veramente divertente e intrigante il libro. "Quindi si va dal Tony Manero delle zucchine?"
In poco più di cento pagine l'autrice ci trasporta in un giallo apparentemente di facile soluzione, ma che si rivela un piccolo mosaico ricco di tasselli da scoprire.
Rosa Teruzzi è riuscita anche con questo romanzo a intrattenerci, come fossimo seduti sul divano, davanti al televisore a seguire una serie tv. Grazie alla sua scrittura, noi riusciamo a immaginare perfettamente le nostre protagoniste e gli ambienti da lei descritti. E' per questo che le Miss Marple del Giambellino dovranno assolutamente tornare a trovarci.
(Barbara Galimberti)