Casa Editrice: Carbonio Editore - 250 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Noir
Trama:
Inghilterra, 1964. La celebre ed eccentrica scrittrice americana Patricia Highsmith si è ritirata in un cottage nella piovosa campagna del Suffolk per scrivere il suo nuovo libro e sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore. Ma la sua quiete viene continuamente interrotta dalle visite insistenti di una giovane e affascinante giornalista, dal volto stranamente familiare... E quando da Londra viene a trovarla la sua amante, l'algida, elegantissima Samantha, il mistero si infittisce. Tra segreti, sospetti, flashback e fantasmi del passato, Pat si ritroverà all'improvviso in un incubo sanguinoso, vittima delle sue stesse ossessioni. Ripercorrendo la vita di Patricia Highsmith e sulla falsariga dei suoi libri (gli appassionati vi troveranno numerosi richiami), Jill Dawson indaga gli spaventosi abissi della mente criminale e il misterioso potere della scrittura in un thriller ad alta tensione, ricco di suspense e atmosfera, proprio come i romanzi della stessa Highsmith.
Recensione:
"Il talento del crimine" è un romanzo dalle mille luci e dalle innumerevoli ombre.
E' un'opera che celebra una grande autrice, Patricia Hightsmith, e lo fa trasformandola in un personaggio, nella protagonista, inserendo tra la trama di fantasia rimandi agli scritti e alla vita di colei che non scriveva gialli, ma romanzi di suspense.
Donna complessa, dal carattere difficile, schiva, ci viene proposta in maniera vibrante, descritta con tale passione da vederla, sentirla, comprenderla.
Ne "Il talento del crimine" Jill Dawson usa in maniera sapiente la sua scrittura fluida e comunicativa, in modo da dare al lettore un sentore strisciante di pericolo, di tragedia imminente e incontrollabile. E' un'atmosfera intensa quella che si crea in queste pagine, tanto forte da staccarci dalla realtà: non esiste più un qui e ora, ma solo le parole che scorrono, che ci immergono nella mente e nella psiche di Patricia.
Passaggi che si svolgono in tempi diversi, dall'infanzia ad un passato più prossimo, per spiegare gli eventi del presente e permetterci così di capire come la personalità del personaggio Hightsmith si è formata, quali traumi l'hanno marchiata, quali desideri e passioni l'hanno forgiata, trasformandola in forte acciaio lucente, che crea una fascinazione pericolosa.
Accanto a lei personaggi femminili inquieti e inquietanti, che attirano respingendo, che indossano maschere eleganti e profumate, pronte a scatenare azioni devastanti come uno scontro frontale ad alta velocità.
Personaggi maschili che si dividono nettamente in due categorie, positivi o negativi, senza scale di grigi.
La narrazione avanza e una domanda si eleva in cerca di risposta. Tutti possiamo immaginare di commettere un omicidio, ma quanti riusciranno a compierlo davvero? E quando l'azione delittuosa si compie, non premeditata, pulita, razionale come nei gialli classici all'inglese, ma folle, brutale, immediata, cosa cambia?
La paranoia che le tracce non siano state coperte sufficientemente bene, la paura di venir traditi e di tradirsi, la sensazione che il mondo sappia, che la colpa si legga sul volto. La voglia di liberarsi con una confessione e l'imperativo di tacere. Pensieri laceranti che scavano nella mente, divorando la lucidità che annega in una bottiglia di whisky.
Un noir psicologico dalla bellezza tenebrosa, questo si rivela "Il talento del crimine", perfetto nel ritmo e nella trama, che verrà apprezzato dagli estimatori di Patricia Hightsmith, come da coloro che non ha mai letto nulla di suo e che sentiranno la necessità di colmare la lacuna.
Un omaggio all'altezza della donna che lo ha ispirato, che ci rivela il grande talento di Jill Dawson, capace di trasformare la normalità in ombre inquietanti.
Un romanzo così ardito che sarà impossibile non amarlo.
(Tatiana Vanini)