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L'aquila tra i giganti
di Luigi Mattioli

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    Casa Editrice: Aporema Edizioni - 380 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Romanzo storico

    Trama:
    Jutland, oggi Danimarca, al tramonto del II secolo a.C. L'epica migrazione di un intero popolo, i Cimbri, osservata attraverso lo sguardo curioso e disincantato di un ufficiale romano, che si trova suo malgrado coinvolto nella loro avventura. Due civiltà a confronto, distanti da un punto di vista geografico e sociale, che alla fine mostrano di avere più valori in comune di quanto si creda. Coraggio, valore, forza bruta, ma anche onore, amicizia, lealtà, passione e nobili sentimenti. Attraverso un'Europa ancora selvaggia, marce estenuanti si alternano a lunghe soste e a battaglie sanguinose e improvvise. Il tutto animato da donne e uomini veri e credibili, così lontani, ma allo stesso tempo così vicini a noi, nella loro vivida umanità.

    Recensione:
    Sono rimasta letteralmente affascinata da questa lettura, dalle vicende storiche, umane e sentimentali sapientemente narrate ed incastonate in un'epoca remota, interpretate da un'etnia lontana dal mondo latino che ha lasciato tracce di sé in un ambito territoriale molto ristretto del nostro Paese. "Il bosco è la casa del Cimbro, il tetto è il cielo, le finestre gli spazi tra le foglie e le porte le ha rubate il vento". Le parole di questa poesia descrivono in modo secondo me perfetto il nucleo esistenziale di una comunità coesa, ove l'essere vivente, di qualunque specie, era legato in modo sostanziale tanto all'ambiente naturale circostante quanto alla dimensione sovrannaturale ed ai segni che quest'ultima manifesta nella materia. Un popolo in cui la nobiltà non era sancita dalla Legge, ma dai fatti, e gli eventi erano interpretati come segno del volere degli Dei. Gente capace di combattere in modo agguerrito, a volte spietato, avvezza non solo a sopportare, bensì ad accettare, condizioni e situazioni estreme pur di dare continuità al passato nel presente e nel futuro. Tra loro una figura titanica, Pupil, un uomo in fuga da un proprio errore che si ritrova ad essere prima schiavo e poi eroe. Un uomo che mentre non è ancora un cimbro già non è più un romano. Un uomo capace di albergare in sé un amore tanto profondo e silenzioso quanto impossibile per la nordica sacerdotessa Hiwa; la granitica solidità ed autenticità di questo sentimento, collocata in uno scenario di disagi, barbarie e conflitti brutali, mi ha commossa in modo profondo.
    Cito una frase di quest'opera letteraria che secondo il mio parere ne riassume il contenuto: "L'essenza del tempo è ovviamente il cambiamento". In queste pagine è stata descritta dall'autore una lunga teoria di cambiamenti di ogni genere e specie, organizzati in una trama costruita in modo organico, avvincente ed appassionante, nonché perfettamente collocata in seno al contesto storico preso in esame. La descrizione degli ambienti naturali che ospitano la vicenda, dei dettagli logistici ed architettonici, dei costumi e degli armamenti è molto accurata e particolareggiata, ma è al tempo stesso ben misurata, in modo tale da non tediare mai il lettore.
    Lo stile è assolutamente perfetto, molto gradevole, scorrevole, mai offensivo nei confronti della sensibilità di chi legge, neppure nei passaggi in cui sono descritti scenari bellici sanguinosi e violenti oppure azioni delittuose sordide e brutali. La lettura procede speditamente ancorché non a gran velocità; quest'opera merita di essere assaporata in modo assolutamente non sbrigativo, prestando la dovuta attenzione alla totalità dei suoi contenuti, comprese le significative citazioni che precedono ogni capitolo.
    Non posso che complimentarmi con l'autore per questo romanzo davvero eccellente sotto ogni profilo e consigliarne vivamente la lettura a tutti gli appassionati di questo genere letterario.
    (Angelarosa Weiler)

    Dello stesso autore:
    Latrones. I predoni di Roma
    Totum Nasum
    Gens vaga



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