Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 300 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Narrativa
Trama:
Forlì, primi anni Duemila. Il Falqui è uno studente fuori sede con l'inclinazione a prendere decisioni sbagliate, in amore come nella vita. A seguito di mesi e mesi di asfissianti insistenze della sua discutibile fidanzata, accetta ad occhi chiusi un posto part-time presso l'agenzia del suocero. Quello che troverà, però, non sarà il classico lavoro da ufficio. A causa del cognato Pippo che si rivelerà essere il beccamorto più rinomato della città e di una ragazza misteriosa nella quale continuerà a imbattersi per un capriccio del caso, il Falqui si ritroverà in un vortice di folli becchini, drammatici seminari, muscolosi fidanzati, turpi inganni e situazioni surreali. Ispirato a fatti realmente accaduti, "Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo" è la storia di come alle volte le avventure più importanti partano da una decisione. Quella infausta.
Recensione:
Un romanzo avvolgente che dalla prima pagina coinvolge il lettore nella narrazione: "Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo" è un testo che vi legherà a sé, che sentirete affine e avrete voglia di scoprire.
La scrittura di Andrea Pasquale è sorprendentemente briosa. Fluida e veloce, colloquiale e ricca di immagini visive e aneddoti, parte subito in quarta presentando il suo protagonista in maniera unica e divertente.
Con una voce narrante in prima persona, il testo entra in connessione con chi vi si accosta facendolo sorridere, finanche scoppiare in risate sincere: l'empatia e la partecipazione emotiva sono presto instaurate.
Falqui, nome con cui si identifica il protagonista, è un appellativo che è tutto un programma, ma ha un suo perché e ve lo racconterà lui stesso, è un ragazzo come tanti, con il quale è facile trovare punti di contatto. Tra il racconto delle sue giornate surreali e strampalate e i suoi pensieri che si alternano ai discorsi con gli amici e con chi incontra, offre un punto di vista ampio, una panoramica privilegiata degli accadimenti e dei sentimenti che scatenano in lui.
Non pensate però che questo sia un romanzo comico, perché non lo è, o meglio, non è solo questo. E' la storia di alcuni anni di vita, di esperienze fatte, di tentativi e di errori e il racconto di un amore. E' la trama straordinaria e semplice che ognuno di noi potrebbe vivere, un racconto allegro, triste, romantico, dolce, amaro. Tantissimi sapori e colori che rendono "Il ragazzo che girava le viti sbagliate del mondo" un'opera con una sua complessità e una precisa profondità, che vi inviterà a riflettere. I pensieri saranno comunque benevoli, indulgenti, come i ricordi che custodiamo dentro di noi, che possono anche essere dolorosi, ma riviverli dona un languore nostalgico di appartenenza, perché Pasquale ci presenta questa particolare storia in modo formativo e gentile.
I personaggi che alimentano la trama e le donano ritmo e individualità, sono ben descritti, particolari e riconoscibili. Gli amici di Falqui diventeranno ben presto i compagni del lettore, aprendo un universo che regalerà appartenenza.
Il romanzo mantiene sempre un buon ritmo espositivo, non stanca, mai annoia, alimenta la voglia di continuare a sfogliare le pagine e scoprire dove la vita porterà Falqui, quali viti verranno girate e quali no.
Falqui, Manu, la Donna Tubero e tutti i personaggi, vi terranno compagnia intrattenendovi e insegnandovi che apparteniamo ad una categoria di privilegiati in quanto vivi. Voglio chiudere con un frase tratta direttamente dall'opera: "Abbiamo la possibilità di girare le viti, giuste o sbagliate che siano", quindi viviamo, sbagliamo, facciamo e disfiamo, ma non dimentichiamoci mai di continuare a provare.
(Tatiana Vanini)