Casa Editrice: Newton Compton Editori - 320 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
E' la settimana che precede il Natale, festività che Adalgisa Calligaris, commissario di polizia in pensione, odia con tutte le sue forze. Rivorosso è alle prese con i frenetici preparativi per la vigilia. Ma qualcosa è destinato a scuotere l'idilliaca atmosfera natalizia. Vicino alla casa di Agata Ravanello, una donna anziana che vive con il marito malato di Alzheimer, viene ritrovata una valigia che contiene un cadavere fatto a pezzi. Di chi si tratta? E perché l'assassino ha deciso di sbarazzarsene nei pressi dell'unica casa sperduta in mezzo ai boschi di Passonero? Adalgisa dovrà affrontare un'indagine molto complicata, che vede coinvolti i personaggi più bizzarri: una blogger, una cartomante, un professore di storia medievale e l'immancabile ispettore Corvo. E stavolta il proverbiale intuito del commissario Calligaris sarà messo a dura prova da una vicenda in cui vendette e bugie si intrecciano ad antiche superstizioni.
Recensione:
Un thriller davvero avvincente e spassoso al tempo stesso. La sagacia, l'ironia e l'arguzia dell'autrice si palesano immediatamente, sin dalle prime battute, ed accompagnano il lettore sino all'ultima pagina, alleggerendo con simpatia ed ilarità i contenuti di un'indagine complessa, dai risvolti macabri, oscuri ed inquietanti. Il Commissario Adalgisa Calligaris e tutti i personaggi che la accompagnano in questa vicenda sono connotati da una forte carica di naturale spontaneità; appaiono vivi, reali, oserei dire contattabili. Ognuno di loro mostra apertamente quella miscela di note caratteriali, vizi, debolezze e virtù che rende autentico un essere umano. L'inserimento di dialoghi nei quali i protagonisti si esprimono in dialetto enfatizza la sensazione di immediatezza e vitalità che Alessandra Carnevali ha saputo imprimere alla propria opera letteraria. Interessante il riferimento storico al Catarismo, un movimento ereticale cristiano diffuso in alcune zone europee nel medioevo, introdotto con cognizione di causa nell'ordito letterario; è questo un elemento che, secondo il mio parere, qualifica la vicenda poliziesca e la rende particolarmente originale ed attraente.
La trama è ottimamente concepita e sviluppata. Partendo da un ritrovamento macabro e di primo acchito inesplicabile, la vicenda poliziesca si dirama in un crescendo di azioni criminali tra le quali si intuisce una correlazione; il filo sottile che unisce i foschi eventi rimane a lungo sfuggente ed indecifrabile, occultato dalle ombre dell'omertà, del ricatto e di una cospicua dose di apparenze tanto mendaci quanto ben strutturate. La tenacia ed il fiuto investigativo del Commissario Calligaris sono accompagnati, in questa difficile opera di ricostruzione, dalla comparsa di minuscoli particolari destinati a tramutarsi in importanti elementi di indagine, nonché da contributi provenienti da fonti improbabili, che si manifestano nel racconto a margine delle operazioni giudiziarie vere e proprie. La verità trionfa solo nell'epilogo, al termine di un lungo percorso narrativo; è in quel momento che i numerosi tasselli di un complicato puzzle trovano tutti la loro giusta collocazione.
Le storie di vita che accompagnano la trama poliziesca, dipinte con notevole abilità ed estremamente veraci, alleggeriscono in gran parte la tensione e conferiscono al racconto una notevole vitalità. In numerose occasioni, mi sono ritrovata a sorridere e persino a ridere pur essendo immersa nella lettura di un thriller di tutto rispetto, infarcito di vicende passate e presenti dalle tonalità morbose ed efferate e caratterizzato da una difficile interpretazione del nesso intercorrente tra i fatti criminosi.
Lo stile dell'autrice è moderno, esplicito, diretto, scorrevole ed efficace. La sua penna invoglia alla lettura. Pur essendo il manoscritto piuttosto corposo, ho assaporato i contenuti delle pagine in breve tempo grazie alla scioltezza ed alla fluidità con le quali Alessandra Carnevali piacevolmente si esprime.
Il ritmo della narrazione è piuttosto uniforme, costantemente spedito senza essere mai incalzante. Non ho mai riscontrato rallentamenti, neppure nelle parentesi descrittive; per questo aspetto in particolare, nonché per l'opera letteraria nel suo complesso, mi complimento con l'autrice.
(Angelarosa Weiler)