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La voce del puparo
di Matteo Marchisio

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    Casa Editrice: Youcanprint - 192 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Avventura

    Trama:
    Torino, 1901. Le voci parlano di un disertore piemontese fidanzato con la figlia del grande Kruger, presidente dello stato boero. Che siano vere? Un grattacapo per il sottosegretario Jung. Bisogna indagare e di corsa. Ma il viaggio verso il Sudafrica è un'odissea a cui pochi sopravvivono. Fortuna sua, è rientrato dal Siam l'agente perfetto: spietato, determinato ma soprattutto disperato. Bisognerà tenere duro per uscire dal Transvaal vivi e con un po' di verità tra le mani.

    Recensione:
    Se amate i brevi romanzi d'avventura e vi incuriosiscono gli intrighi politici che hanno verosimilmente avuto luogo nel corso della seconda guerra boera (io non ricordavo neanche che ci fosse stata e nel corso della lettura sono andata a ripassare i miei libri di storia), potrete più facilmente apprezzare "La voce del puparo" del giovane Matteo Marchisio, già autore di numerose storie di fantascienza, che questa volta si cimenta con un romanzo d'azione di ambientazione storica.
    La vicenda ha inizio nella Torino del 1901, minuziosamente ricostruita attorno alla figura della giovane Antonietta, figlia ribelle e di salute cagionevole del ricco Leone Valsalva. La ragazza è aspirante giornalista e innamorata di un misterioso "Camillinus" che si trova in missione segreta dall'altra parte del mondo, con il quale comunica con una delle fantascientifiche macchine "elettroparlanti" costruite dal padre. Una mattina, alla ricerca di notizie golose per il suo giornale, Antonietta assiste all'arresto di Bartolomeo Martinengo, accusato di aver percosso la moglie fino a provocarle un aneurisma. Appena tornato da una missione in Siam, spietato, determinato e disperato, Bartolomeo ottiene di tornare in libertà accettando un incarico segreto di grande importanza: recarsi nel Transvaal, in Sudafrica, per verificare le voci sempre più insistenti su un disertore piemontese, fidanzato con la figlia del presidente dello stato boero, che sta disturbando l'andamento della guerra. Inizia così il suo pericoloso viaggio verso il Sudafrica, in mezzo ad avventurieri senza scrupoli e trafficanti di ogni tipo, in un mondo dove sopravvive il più forte, il più scaltro, il più spietato.
    Nonostante gli indubbi punti di forza, ho trovato troppo faticosa la ricostruzione del complesso e poco conosciuto contesto storico-politico e un po' approssimativo il linguaggio, specialmente nella seconda metà del libro, quando l'incalzare degli eventi è accompagnato da descrizioni molto meno chiare e coinvolgenti di quanto non fossero in precedenza.
    Fra minuziose descrizioni di ambienti, armi, imbarcazioni e suppellettili, che testimoniano l'amore dell'autore per quel periodo storico (ma che spesso hanno disorientato me, che faticavo a tradurre in immagini quei termini tanto precisi e specifici), Bartolomeo si butta anima e corpo in una missione impossibile, senza quasi chiedersi se questa abbia senso. E' una singolare madre superiora incontrata in Sudafrica a rivolgergli quelle parole che, da lui frettolosamente accantonate, restituiscono al lettore il senso doloroso di questo romanzo apparentemente giocato solo sull'azione: "...sappiamo riconoscere i fili che muovono un uomo (...), è come se ogni essere umano avesse un marionettaio, un puparo che lo guida (…) Il tuo puparo non è stato sincero con te (...) Perché lo servi, anche se sai che di te non gliene importa nulla? Perché vivi solo per seguire la voce di un puparo che ti vorrebbe morto pur di raggiungere i propri scopi?".
    Una storia a volte un po' sconclusionata e una lettura a tratti faticosa, che tuttavia riserva non poche sorprese e che ha avuto il pregio di farmi riflettere sui diversi livelli sui quali si sviluppano, da sempre, le vicende che muovono il mondo e le nostre vite.
    (Cristina Quochi)

    Dello stesso autore:
    Atollo Parahiso
    La fine dei padroni
    Nowaland
    Sezione NKZ-68
    Raggruppamento Spada



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