Casa Editrice: Noi - 416 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Narrativa
Trama:
Il giorno di Pasqua 1998, dopo un ennesimo episodio di incomprensione familiare di fronte alla placida baia di Sestri Levante, Federico, studente universitario in rotta con il padre e con la madre patria, decide di lasciare al più presto Milano e di ritornare clandestino in India. Sbarcato sotto falso nome all'aeroporto di Bombay viene riconosciuto dalla polizia indiana ma riesce a darsi alla fuga. Accusato di attentati dinamitardi e del rapimento di una ragazza indiana, il giovane è presto braccato sulle strade di Goa. La solitaria vita alla macchia consuma. Il romanzo rimanda ad un tempo alla tinta principale dell'Oriente, il colore della terra e del sole, e alla suspance, al poliziesco, al thriller. Nel ragazzo arrabbiato, radicato nella diversità, difficoltà e crisi hanno ormai avviato una lacunosa ma certa evoluzione, proprio qui prende forma un inatteso aiuto. Nel contesto di un'ibridazione storica e culturale con l'India, Giallo indiano si rivela cammino evolutivo ad un tempo esteriore e interiore, narrazione di formazione diretta ad una serena e fertile accettazione delle proprie radici e della propria dimensione vitale.
Recensione:
Inaspettato, "Giallo indiano" è un romanzo che regala sorprese ed emozioni, in un viaggio che è incanto, colore, emozione e voglia di scoperta.
Carlo Moiraghi ha una scrittura briosa, frizzante, che corre libera in pagine che immergono nella trama, avvincendo l'attenzione e catturando il lettore nella sua particolare malia. E' capace di essere divertente e tragico, realistico e surreale, di regalare un'esperienza letteraria tranquilla e poi di far sbarrare gli occhi per la meraviglia, di fronte a situazioni che non si sa bene come gestire. Nessuna paura, affidatevi completamente all'autore, che sa perfettamente quello che fa e ciò che scrive, e godetevi il percorso.
Dall'India all'Italia, dall'Italia di nuovo in India e ritorno, i primi capitoli sono psichedelici, con un'azione veloce, una caduta verso un possibile disastro con un protagonista, Federico, che si ha la tentazione di placcare per dirgli di fermarsi un attimo a pensare, che sta andando incontro ad un consapevole monte di guai.
Eppure no, non lo fermiamo, e come mai potremmo, nessuno ha ancora capito come cadere in un romanzo fisicamente e non solo metaforicamente, quindi via, in una giostra che parte con noi a bordo.
C'è vita in questo romanzo, tanta, c'è l'esistenza più vicina alla nostra quotidianità e c'è il fascino di una nazione lontana, misteriosa, dove il colore giallo impera sugli sfondi e nella trama, dove c'è chi indaga, chi cerca, bracca e chi fugge, scantona, si nasconde.
E non solo: c'è il libro che si compone di fronte ai nostri occhi, mentre leggiamo, certo, ma anche in capitoli speciali dove le pagine vengono inviate ad un potenziale editore, e anche qui un mistero: chi scrive? Federico? Qualcun altro? E lui dov'è? Chi lo aiuta? Quali sono i suoi obiettivi?
I personaggi si dispiegano pian piano, permettendoci di conoscerli, di sentirli e apprezzarli. Diversi caratteri, storie e indoli, in questo scritto che è anche intreccio fatto di storia, quella di Goa e del Tribunale dell'inquisizione che lì è esistito e quella dei giovani che vi andavano a passare l'inverno, di fatti veri e incontri romanzati.
Mai banale "Giallo indiano" è un romanzo incalzante, che possiede una sua precisa profondità e insegna oltre a dilettare.
Per come è scritto risulta fruibile da un pubblico vasto, particolarmente indicato a chi ama scoprire cose nuove, concetti e posti. "Giallo indiano", imprevedibile romanzo che galleggia tra la suspense del poliziesco e l'accrescimento dell'opera formativa.
(Tatiana Vanini)