Casa Editrice: Frilli - 208 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Milano, Cimitero Maggiore, all'improvviso tra le tombe iniziano a passeggiare personaggi che dovrebbero risiedere nei loculi. Zombie? Niente affatto, ma ci vuole poco ad Anita Valli per capire che gatta ci cova e scoprire l'ennesima trama gialla. Forse l'agenzia di pompe funebri Legno di Pero ha qualche responsabilità in questa faccenda? Come è possibile che persone morte e sepolte vadano a zonzo per Milano? E chi c'è nella tomba al posto loro? Con l'amica Mirella Bonetti, Anita avvierà una nuova indagine strampalata che porterà le due "squinzie" di via Gallarate ad occuparsi di clochard che spariscono, di sepolture sospette, di baristi gentili e di viaggi in Liguria a bordo del vecchio furgone con cui Anita trasporta mobili restaurati. Il buon amico Marchino, al solito, le aiuterà. Jarod il labrador farà del suo. E si spera che, questa volta, il bel commissario Giorgio Santini non sia costretto a soccorrerle in extremis.
Recensione:
Brioso, intrigante, "Giallo al Cimitero Maggiore" è un romanzo dove il mistero diventa protagonista e avvolge il lettore da subito.
Un detto recita "Solo alla morte non c'è rimedio", ma in quest'opera non è così perché, a quanto pare, a spasso, ci sono morti piuttosto vivi.
Un incontro fortuito da parte di una delle squinzie protagoniste e si parte a ficcare il naso, perché la curiosità è forte e restare con le mani in mano non è un'opzione che le eroine della Varalli considerano.
La scrittura con la quale ci confrontiamo è dinamica, colloquiale; mette a proprio agio e diverte, con le uscite di Anita, e al contempo con i termini dialettali della zona di Milano e non solo, ci fa sentire parte dei luoghi, senza mai inficiare la comprensione.
Viviamo la città grazie ai personaggi che agiscono nelle vie, nelle zone, permettendo al lettore di crearsi un'immagine tridimensionale e vivace.
Partendo dalle protagoniste, la gergale e gesticolante Anita, e la più fighetta, ma simpatica ed attenta, Mirella, tutte le figure del libro sono realistiche, comprensibili. In loro possiamo ritrovare caratteristiche che ci rispecchiano, sviluppando l'empatia e la simpatia di pancia. "Giallo al Cimitero Maggiore" è il terzo libro della serie Bonetti e Valli, eppure è perfettamente fruibile anche da solo. Certo, leggendoli in sequenza, i volti che ritornano si trasformano in amici ed è possibile approfondire le dinamiche dei rapporti tra di loro, come cambiano, come si approfondiscono, per un lato umano che piace, rendendo la trama ancora più sfaccettata.
Elegante, sommamente corretto e per nulla cruento, in questo libro non esistono scene violente che possono dare fastidio o risultare impressionanti. Si sussurra di crimini impensabili, c'è tensione e l'immaginazione corre, ma la trama è fruibile da tutti. "Giallo al Cimitero Maggiore" regala spensieratezza, leggerezza, porta via, attiva il gusto e l'olfatto con le pause al bar, le ricette e l'immancabile prosecco accompagnato da taglieri di leccornie, ed intriga, avvolgendo in un mistero da svelare.
Paola Varalli tocca, senza eccedere, temi di oggi: la violenza sulle donne, la voglia di cercare altro al di fuori di una vita che non ha più nulla da dare e le tante esistenze che si spendono per strada, presenti, ma invisibili e dimenticati. Ad un certo punto si potrebbe pensare di aver capito tutto, eppure la sorpresa c'è, perché a volte ciò che appare non è la verità, e la spiegazione più logica non è detto che sia anche esatta.
Dubbi e sospetti che invitano a proseguire nella lettura, in compagnia delle due imprevedibili "squinzie", che tanta allegria sanno regalare.
Probabilmente, prima della fine, qualche uscita della gergale Anita la faremo nostra, mentre vorremmo Mirella al fianco in un bel giro per i negozi, ma certamente ogni domanda avrà la sua risposta!
(Tatiana Vanini)