Genere: Viaggi

Trama:
Un cammino lungo il tratto italiano della via Francigena che dal Colle di gran San Bernardo arriva a Roma. Un'esperienza slow motion che permettere ad Angelo di riappropriarsi del suo vero sé. Un viaggio, un palcoscenico, incontri con personaggi caratterizzati da un vissuto al limite e accomunati dalla ricerca alternativa alla loro scomoda realtà. Esistenze sviluppatesi nel fango che reclamano la luce. Un racconto, quello di Angelo, che attraverso le meraviglie paesaggistiche dell'Italia, ma parallelamente tra i meandri della mente, lo conduce a una nuova consapevolezza. Un libro che racchiude nel titolo il suo messaggio: errare significa sbagliare, ma anche vagare. Il movimento, l'azione, più in generale la vita, non possono prescindere dagli errori. Passaggi, a volte obbligati, per la conoscenza e per raggiungere la felicità.

Recensione:
Un libro che è viaggio, perfettamente reso nel titolo. Uno scritto che ci porta in una dimensione reale, di cammino sulla Via Francigena, nel tratto italiano, e al contempo un percorso nell'interiorità e nel cambiamento del protagonista Angelo.
Ci sono i passi, nel paesaggio, sul sentiero, e i pensieri, i racconti, le riflessioni.
David Berti mette in campo una scrittura che è un fluire delicato e profondo. Le parole sono chiare, carezzevoli, eppure posseggono una nota vibrante, intensa, che tocca le corde di ognuno di noi, come se fosse proprio il lettore il perfetto interlocutore, colui al quale l'opera è rivolta.
Una sensazione amplificata dai personaggi: sono gente come tanti, con un passato, una motivazione che li ha spinti a cambiare, anche radicalmente, la propria esistenza, compiendo scelte diverse. Si offrono generosamente al lettore, con le loro debolezze e gli errori, permettendoci di scoprirli e conoscerli, sviluppando l'empatia. Da Angelo, il soggetto principale intorno al quale l'impalcatura letteraria si innalza, fino a tutte le figure che incontra nel suo errare o nel più personale sognare, le storie che ci vengono offerte possono essere le nostre, come i sentimenti provati e le emozioni scaturite.
Nel romanzo, grande risalto e importanza è data a queste storie, e di conseguenza ai dialoghi attraverso i quali le vite si svelano e le esperienze, come gli insegnamenti, si trasmettono. Questo consente di avere una lettura ritmata e una leggerezza piacevole senza inficiare l'importanza dei messaggi. In tutto "Errando" abbiamo un andante piacevole, che interessa ed incuriosisce, alimentando la volontà di sapere altro e di scoprire di più. E' comunque un testo che si presta ad una lettura calma, consapevole di quello che si sta facendo, non di evasione. Ancora meglio sarebbe fruire un capitolo al giorno, come una tappa vera di un viaggio.
Si comincia con un forte disagio, un grande malessere di Angelo che è sintomo dei nostri tempi malati, del nostro affannarci dietro a chissà che, perdendo di vista il necessario per stare bene. Capitolo dopo capitolo, introdotto con una frase peculiare, che induce alla meditazione, quest'opera diviene momento di crescita e di evoluzione e il finale sarà quanto mai aperto alla speranza e alla positività.
"Errando" affronta anche temi spirituali, per un percorso a tutto tondo che parte dalla persona per raggiungere l'esterno, abbracciare il mondo e le sfere più alte. Un approccio diverso che fa scoprire in David Berti uno scrittore eclettico, capace di spaziare tra diversi concetti e generi.
Sicuramente questo è un libro che si presta a essere letto più di una volta, e ogni volta potrà dare qualcosa di nuovo, offrendo uno scorcio che in prima battuta ci siamo persi o sul quale non ci siamo soffermati abbastanza, perché non era tempo.
"Errando" è un opera da sentire, da vivere e, perché no, da imitare. Per chi cerca dai libri uno stimolo in più, uno strumento diverso per affrontare e continuare a percorrere la vita.
(Tatiana Vanini)


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