Casa Editrice: Dario Abate Editore - 450 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Horror
Trama:
"Z STORY 2: Viaggio nell'Abisso" è il sequel del fortunato romanzo zombie "Z STORY: Il Contagio", della scrittrice e biologa R. Comitato. Entrambi i romanzi sono specchio e metafora, al tempo stesso, della tragica condizione pandemica in cui l'intera umanità si è trovata recentemente a confrontarsi.
Ore 03:20. Svegliarsi nel cuore della notte, di nuovo. Il classico déjà-vu. Stavolta, però, c'è un silenzio assordante, o quasi: solo un ticchettio alla porta. Le coinquiline sparite, il gatto sparito. Essere assalita all'improvviso da un inspiegabile e irrazionale terrore. E' lui, l'uomo spietato e crudele, che ha per sempre segnato Anna nel profondo. Dopo Brescia, le cose non sono state più le stesse. Dopo Brescia, Anna non è stata più la stessa. La lucida razionalità e la scienza, che l'hanno contraddistinta sin dai primi momenti di questa storia, stanno man mano lasciando il posto a un distacco inumano nei confronti del mondo intero e della sua nuova famiglia: bene/male, giusto/sbagliato, valori etici, morale, rispetto, sensibilità, compassione non esistono più. Esiste solo la missione, esiste solo il viaggio verso Edimburgo, trovare la cura alla malattia e porre fine all'homo homini lupus. Ma a che prezzo?
Capo, suo malgrado, ma contestata dal suo stesso gruppo, atroce e spietata per necessità sua e del gruppo dei sopravvissuti, dilaniata da quel senso di colpa, che deve costantemente reprimere per poter guidare in salvo i suoi cari, forte e fragile allo stesso tempo, Anna sta sempre più perdendo se stessa e la sua umanità per poter permettere agli altri di mantenere la propria integrità e la propria moralità: gli altri possono continuare ad essere se stessi, proprio perché costantemente lei si assume le responsabilità delle decisioni, per quanto crudeli siano, e se ne addossa le colpe al posto di tutti. E ogni decisione le porta via una parte di sé. Ogni decisione la rende sempre più senza cuore, sempre più un mostro. A meno che non accada l'inaspettato, un vero punto di rottura: l'ennesima vita che si spezza e che spezza anche Anna.
Recensione:
Quando lessi "Z Story: Il contagio" rimasi affascinata dall'impostazione della trama, nello scoprire che il libro che tenevo tra le mani era più di un'opera con gli zombie.
E' passato del tempo di trepida attesa, immobilizzata nel viaggio insieme ai personaggi, ancora ben lontani dalla meta, fino all'uscita del secondo volume della serie che, finalmente, è arrivato con "Z Story: Viaggio Nell'abisso".
Ho subito ritrovato la scrittura che mi aveva coinvolta, ma soprattutto ho rinnovato la fascinazione per la costruzione della storia.
Raffaella Comitato non ha scritto il solito horror sugli zombie, di questa categoria ne ho letti di belli e di banali, di assurdi e di ridicoli, di terrificanti e di incalzanti. "Z Story" è diverso, è per me il meglio che abbia finora trovato.
Nella scorrevolezza e nel dinamismo di un thriller che calamita l'attenzione, abbiamo le conoscenze scientifiche di chi ha fatto della biologia il suo lavoro, quindi gli zombie non piovono dal cielo, ma hanno una motivazione, c'è una pandemia in atto e quindi è possibile una cura. C'è profondità, attenzione nella costruzione dei personaggi e nelle loro azioni, finanche nelle spinte personali che li portano a muoversi, a unirsi, dividersi, combattere, sostenersi e cambiare. Poi arriviamo a un nuovo livello, dove, perfettamente inseriti nella narrazione, i protagonisti ma soprattutto la figura principale in assoluto, Anna, ci portano a interrogarci sulla società in modi non banali. E' vera la considerazione che più una società è evoluta e più sarà incapace. Un esempio? Tutti sappiamo ormai usare un PC, ma chi sa generare l'elettricità in un mondo al collasso? E dalla perdita dell'energia al medioevo e alla barbarie il passo è breve. Non solo, abbiamo adolescenti che con i giochi online sono dei cecchini infallibili, ma quanti saprebbero catturare un semplice piccione per mangiarlo, messi nella necessità di farlo?
Nell'avventura, nell'azione, che nel romanzo è ben presente e strutturata tanto da essere un'attrattiva importante, ci confrontiamo con la spinta motivazionale più forte: vivere. Anche sulla sopravvivenza non mancano spunti di riflessione, perché se siamo tesi alla salvezza degli altri nonostante sia una volontà nobile, qui, nel libro, come nella realtà, quando ci troviamo nelle difficoltà più catastrofiche, è un'idiozia. Se vuoi salvare gli altri, ma non salvaguardi te stesso, alla fine muoiono tutti.
Anna, la protagonista, invece, col suo pragmatismo, sa cosa è davvero importante, cosa è accettabile. Appare fredda, distaccata, insensibile, ma non è vero, è un personaggio complesso e necessario come non mai, e la narrazione in prima persona, attraverso il suo racconto, è il corretto metodo per mostrare al lettore la sua interiorità, farlo così avvicinare a lei e permettere di comprendere la forza e la fragilità di questa donna di carta, ma ricca di spessore come se fosse vera.
Parlerei per ore di quest'opera, perché è davvero tanto. Una storia che regge e non annoia, impreziosita da dialoghi che appaiono possibili, rendendo ancora più credibile la fantasia di una marea di zombie pronta a sommergerci.
Nemici ovunque, non solo da quella che è a tutti gli effetti una nuova razza entrata in conflitto con noi, dove preda e cacciatore sono chiaramente in lotta, ma anche da chi, ancora non infetto, mostra la bestialità che l'ordine civile tiene a bada. Nella lotta a chi vedrà il giorno successivo, la cattiveria dell'uomo emerge e bisogna imparare a vedere dietro le maschere.
Azione, avventura, profondità, insegnamenti. Non si può chiedere di più a una serie che appassionerà grandi e ragazzi. Vi invito a scoprire "Z Story". Partite da "Il contagio" per un'esperienza totalizzante, o anche da qui con "Viaggio nell'abisso" che l'autrice ha reso comprensibile anche da solo, con rimandi che permettono di avere un'infarinatura del retroterra dei personaggi.
Preparatevi alla lotta: scoprite se Anna e Filippo riusciranno a raggiungere il laboratorio di Edimburgo.
(Tatiana Vanini)