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Una lettera nella testa
di Andrea Pagani

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    Casa Editrice: Indipendente - 149 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Storie vere

    Trama:
    Una lettera nella testa - pubblicato la prima volta nel 2011, ora alla Seconda Edizione - è un romanzo introspettivo ambientato in prevalenza in un ospedale, luogo significativo nel vissuto personale dell'autore. Il protagonista, Andrea, è un infermiere del reparto di Rianimazione. Attraverso il contatto con il dolore e con la morte compie un percorso interiore di crescita e autoanalisi. Persona riservata e taciturna, Andrea, nel dialogo con l'altro e nella vicinanza alla malattia, sente che proprio attraverso la sua professione e lo stretto contatto con la sofferenza è possibile dedicarsi alla vita, riscoprirne il valore, l'intensità e la bellezza. Il punto di vista, spesso cinico e freddamente realista, è tutt'altro che quello buonista a cui l'incultura televisiva ci ha abituato.
    In questa riedizione del romanzo, l'autore ha aggiunto in Appendice l'elaborato prodotto per il concorso letterario "Florence Nightingale", organizzato nel 2020 dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Terni che gli è valso la Menzione Speciale della commissione. Con questo elaborato si chiude il cerchio di un percorso di riflessione e introspezione, valorizzato dalle esperienze di un decennio di vita che separa le due produzioni.

    Recensione:
    Quando mi viene chiesto di leggere un libro per recensirlo, mentalmente mi preparo a porre l'attenzione sui soliti punti: personaggi e loro costruzione, tenuta della trama, dinamismo della storia, correttezza delle scrittura e gli annessi e connessi che completano un'opera. Un'impostazione che, dopo anni, è diventata automatica, una griglia che nella testa si forma da sola e che si completa man mano che procedo nella lettura.
    Poi arriva Andrea Pagani e azzera tutto, annulla rigidità e mi fa mettere seduta e zitta di fianco a lui mentre racconta, argomenta, riflette e a me è concesso solo ascoltare, essere d'accordo oppure no, lasciando spazio alla meraviglia davanti al più grande spettacolo del mondo: la vita.
    "Una lettera nella testa" ci porta dentro, con i piedi, la testa e la pancia, nel lavoro degli infermieri, nei turni, trai i reparti, nelle scelte, sulla strada della sincerità verso se stessi e verso la consapevolezza.
    Con la sua scrittura corretta e fluida, Pagani è un vero filosofo del nostro tempo, che osserva, medita, rimugina, non rifugge la solitudine e non ha paura di lasciar lavorare il cervello. Curioso e attento lo è nella vita, lo si capisce dalle sue parole e tutto questo lo trasporta nelle pagine offrendolo al lettore.
    L'autore racconta di sé e delle sue esperienze a tutto tondo, mostrando che intraprendere una professione sia altro che uno stipendio o una missione, soprattutto se si sceglie di operare nell'assistenza. Il lavoro è anche opportunità per migliorarsi. Vista in quest'ottica la scelta lavorativa si ammanta di consapevolezza, e ancora torna questo termine che ho già usato, ma che prima di tutto ha usato l'autore.
    "Una lettera nella testa" è scritto in prima persona, per essere dialogo immediato, senza intermediari, ma anche per mettere il lettore davanti a tutto ciò che viene scritto. I pazienti da trattare, i ricordi che si scatenano in Andrea e passano, toccando le corde empatiche di chi tiene in mano il libro e compie un viaggio.
    Pagani potrebbe usare queste pagine per dirci quanto è bravo ma non lo fa. Senza filtri parla in positivo e in negativo, dei pensieri che possono portare alla spersonalizzazione del paziente, della lotta tra la vita e la morte in determinati reparti dove, a volte, è un futile arrabattarsi; parla dei pazienti che gli hanno dato qualcosa e di quelli che, nella gestione, erano solo un numero.
    Tante le riflessioni, tantissime, nelle quali ci si può trovare e condividere oppure solo assorbire e mettere da parte, ma nulla è inutile, alcune cose verranno fuori di certo in altri momenti.
    "Una lettera nella testa" è un libro che dà, non solo da leggere ma da vivere.
    (Tatiana Vanini)

    Dello stesso autore:
    Partiamo dalle conclusioni



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