Casa Editrice: Indipendente - 134 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Saggi
Trama:
PARTIAMO DALLE CONCLUSIONI, consiste in una raccolta di pensieri, aforismi e SPUNTI DI CRESCITA PERSONALE IN CHIAVE ESISTENZIALISTA. Il lavoro è il risultato di diversi anni di riflessioni e di osservazione del mondo esterno, ma soprattutto interiore, depurate il più possibile delle interferenze dei condizionamenti sociali e dei calli del non-pensiero contemporaneo.
A conclusione del percorso è proposto UN METODO DI INTROSPEZIONE pratico, costituito da un efficace esercizio composto di diversi passaggi, per mezzo dei quali il lettore potrà sperimentare in prima persona un cammino di crescita del quale essere il protagonista.
Questo libro si prefigge come ambizioso obiettivo quello di fare in modo che il lettore, dopo il percorso intrapreso, si senta in qualche modo arricchito e più consapevole.
Ideale approfondimento dei temi trattati nel precedente romanzo dell'autore, "Una lettera nella testa – Amazon 2023", il presente lavoro prende le distanze dalla forma della classica narrativa. Ciò non certo per assecondare l'attuale tendenza al rapido "scroll patologico" dei display dei cellulari trasferendolo su carta stampata né, tantomeno, quello di cavalcare o in qualche modo giustificare il calo dell'attenzione ad un testo scritto che si prolunghi più di qualche riga, proprio di questa società tecnologica, frettolosa e instupidita.
Questo libro, sicuramente di per sé sui generis, si presta ad una lettura "interattiva" e certamente anche più dinamica, grazie alle illustrazioni di Claudio Spiantini e Camilla Pagani.
Recensione:
Una raccolta di pensieri, aforismi e riflessioni, ma anche un saggio, un libro per riflettere e migliorarsi. "Partiamo dalle conclusioni: spunti per la crescita personale in chiave esistenzialista" è un libro che compie in modo egregio una missione difficile: attivare il cervello.
Nella prima parte dell'opera Andrea Pagani ci dice perché ha scritto questo libro, quale il fine, quali sono state le spinte che lo hanno portato a mettere nero su bianco dei flash di consapevolezza, raccogliendoli insieme in modo che siano fruibili a un pubblico di curiosi esploratori della vita e, un domani, concreta testimonianza della sua visione sul mondo, la vita, la morte e non solo, per la figlia.
Dopo questa premessa si attinge alle pagine che seguono con curiosità.
Ci vuole un po' per entrare nel rito della scrittura, per il tono che le parole lasciano trasparire e che si riconosce come cattedratico, eppure in un aforisma ammette di non capire. E allora da cosa dipende questo modo di scrivere? Forse è un modo provocatorio di sfidare il lettore, portandolo così a leggere con maggiore attenzione, a ragionare su quello che trova scritto, a essere d'accordo, ma non accettando supinamente e ad argomentare là dove non ci si trovi concordi. Di certo il pensiero critico si risveglia e, a mio avviso, in un mondo dove l'uso del cervello sembra essere sempre meno incentivato (qui sono d'accordo con l'autore), già questo è un grande obbiettivo raggiunto.
Andrea Pagani non è tipo che va in giro con le fette di prosciutto sugli occhi: vede, osserva e ragiona. Le sue disamine sulla società a volte sono crude, ma non posso dire che non siano oggettive. Altre volte arriva a conclusioni che, se si è lettori variegati e con una buona cultura di base, risuoneranno nella nostra memoria come concetti già sentiti, espressi in modo diverso, ma col medesimo contenuto. E' la prova che tutti possono essere filosofi, che le risposte sono fuori dalla porta di casa, che si possono cogliere se solo ne abbiamo voglia e siamo intenzionati a spenderci con impegno.
Tante le riflessioni sulla vita e sono rimasta colpita anche da quante siano dedicate alla morte. Ho ritrovato anche un pensiero tipico del buddhismo che ricorda come la vita morir ti fa e la morte la vita dà, un dualismo che rappresenta due facce della stessa medaglia e che è riscontrabile in altre cose.
Perché così tante parole dedicate alla morte? Sicuramente per il lavoro di Pagani, ma forse anche per una sua particolare esperienza di cui accenna all'inizio senza approfondire oltre. Certo è che la morte fa parte dell'esistenza, pensarci è inevitabile e doveroso, temerla a mio avviso inutile perché inevitabile.
"Partiamo dalle conclusioni: spunti per la crescita personale in chiave esistenzialista", non è opera da leggere tutto d'un fiato. Va accolta, meditata e ragionata. Una volta poi che la parte di riflessioni e aforismi sarà terminata, ho trovato molto belli e interessanti gli step o esercizi che vengono proposti. Un modo pratico per migliorare, trasformandoci così da lettori a protagonisti. In quest'ultima parte si concretizza anche una ulteriore valenza del testo: qualcosa da rileggere, per approfondire, scoprire nuove sfaccettature e magari trovare una insospettabile chiarezza in passaggi che prima apparivano oscuri.
Non è un libro per tutti: ci vuole una mente allenata, una certa indole curiosa e critica, apertura a ricettività, ma per chi lo scoprirà sarà un'esperienza stimolante e formativa, un viaggio da compiere da soli o in compagnia.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Siamo qui per districarci tra complicate ovvietà.