Casa Editrice: La Feluca Edizioni - 422 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Può un uomo gentile, di bell'aspetto, appagato professionalmente, essere stato in passato un crudele assassino? Possono gli incubi ricorrenti, i flash back improvvisi, gli episodi amnesici di cui è vittima, essere il segnale che quel predatore vive ancora dentro di lui ed ha ricominciato a uccidere? Diversi sono gli interrogativi che tormentano Jann Aubry, scrittore di successo e principale sospettato nell'indagine sui brutali omicidi che terrorizzano Bruxelles.
Recensione:
Un thriller psicologico che regala ore di lettura intense e appassionanti, "Ricordati di uccidere" ci porta in una dimensione di dubbi e incertezze.
Angela Cavazzuti ambienta la sua storia in Belgio, paese dove vive attualmente, e con la sua scrittura scorrevole ci cattura fin dall'inizio, con un incipit che lancia ombre sulle pagine che andremo a scoprire. Sempre corretta, imbastisce una trama dinamica tra indagini e il personale dibattersi di uno dei personaggi.
Le figure del romanzo sono create con cura, hanno profondità e le troviamo realistiche. Ci regalano pensieri e azioni, vita lavorativa e privata, per un taglio umano che piace. A molte ci accostiamo con fiducia, trovandole positive, altre fanno dubitare con certi comportamenti, altre ancora non riusciamo a inquadrarle, dando così al romanzo un'atmosfera di incertezza accattivante che aumenta la tensione. "Ricordati di uccidere" parla di violenza sulle donne, ma racconta anche del potere della narrazione, dell'auto suggestione nel rielaborare gli eventi del passato, piegando la verità a una distorta versione. Fa addentrare nelle psicopatologie, così difficili da individuare, diagnosticare e curare, perché ai sintomi si possono associare molte spiegazioni rassicuranti, imputando il tutto non alla malattia ma agli influssi stressanti della quotidianità moderna.
Nel romanzo incontriamo un protagonista maschile che, a causa di un incidente, ha perso la memoria e ora non sa esattamente chi è, né cosa può aver fatto. E' proprio questo stato di doloroso dubbio di Jann, che fa sorgere nel lettore empatia e tantissime domande. A un tratto un sospetto aleggia tra le pagine, ma le circostanze sembrano smentirlo: dove si trova la verità? L'unica possibilità è continuare a leggere, coinvolti, per mettere ordine negli indizi e nelle evidenze, fino a incastrare correttamente tutti i pezzi del rompicapo. "Ricordati di uccidere" è un thriller che mi ha coinvolta da subito e che vi consiglio di scoprire, se poi amate il taglio psicologico nelle storie crime, fa proprio per voi.
(Tatiana Vanini)