Casa Editrice: La Feluca Edizioni - 335 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
Dopo ventotto anni Luc Vanderveken ha finalmente deciso di parlare e dire tutto quello che sa. Ma qualcuno, nell'ombra, è disposto a fare qualsiasi cosa per impedirglielo: anche ricominciare a uccidere pur di evitare una nuova inchiesta. Questa nuova spirale di violenza e omicidi porterà Melanie Brochard e il suo collega Federico De Falco, ispettori della Polizia Giudiziaria Federale di Bruxelles, a ripercorrere passo dopo passo le orme di una vecchia indagine ormai archiviata, fino a dipanare una matassa criminale che affonda le radici lontano nel tempo. Ma prima di risolvere il caso, la giovane ispettrice dovrà fare i conti con sé stessa e col proprio passato.
Recensione:
Angela Cavazzuti, dopo "Ricordati di uccidere", riporta al pubblico i due funzionari della polizia belga Melanie e Federico, per un nuovo thriller tra indagini classiche e psicologia, dipanando i segreti del passato per spiegare delitti di oggi. "Nelle spire del passato" si rivela coinvolgente e ricco di sorprese.
Con una scrittura scorrevole, che si percepisce da subito confidente, immergersi nella lettura è un vero piacere.
L'autrice ha una grande capacità nel personalizzare i suoi personaggi, rendendoli veri, chiari, forti e fragili se si tratta dei protagonisti, mentre con tutti gli altri è in grado di ammantarli di diversi colori, che ci appaiono di volta in volta come sinceri, antipatici, sicuramente innocenti e dopo un po' colpevoli. Un ventaglio di sentimenti e azioni che non solo rende i capitoli intriganti e dinamici, ma tiene sempre desta la curiosità e fa sì che le rivelazioni siano sorprese e non risultati telefonati.
Dico questo con cognizione, perché ad un tratto ero sicura di aver capito tutto, quasi delusa perché, dopo aver letto il primo romanzo di Angela, mi aspettavo di più. Poi, leggendo con attenzione, paragrafi che fanno nascere domande, note stonate che stridono con la melodia che mi pareva di seguire e... evviva! Il naturale carisma narrativo dell'autrice mi ha di nuovo coinvolta, stupita e soddisfatta.
Due vicende del passato si attorcigliano nel romanzo. La prima che rappresenta il caso principale e mi ha ricordato il caso del delitto Bozzoli, pur avendo poi sviluppi unici, imputabili alla creatività dell'autrice, e una seconda che affonda le radici nella storia privata di Melanie. Due fatti di dolore che, ancora a distanza di anni, portano ripercussioni tragiche e nuove morti.
Angela Cavazzuti indaga così la mente criminale dal lato della cupidigia, del male in cambio di qualcosa, scandagliando con acume il momento in cui la passione diviene ossessione, una trappola in cui chiunque può cadere, anche gli insospettabili.
C'è anche l'aspetto non trascurabile del mentire, del recitare una parte per anni e anni, credendosi infine al sicuro. Cosa accade quando un imprevisto sconvolge la certezza acquisita, rimettendo tutto in gioco? Quello che si rischia di perdere è tantissimo, e le reazioni diventano un domino inarrestabile, che sfugge a ogni controllo.
Tra paragrafi più tesi e altri distensivi, di svago o smaccatamente divertenti come le telefonate della madre di Federico, le pagine volano fino a far luce su ogni aspetto del mistero. "Nelle spire del passato" ci ricorda una volta di più che solo la verità può renderci liberi, soprattutto se sono quelli che restano ad avere bisogno di risposte.
(Tatiana Vanini)