Casa Editrice: Indipendente - 294 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Viaggi
Trama:
Cinque racconti ambientati in cinque luoghi del mondo realmente vissuti dall'autore che, creano una collana di personaggi riflessi dal proprio alter ego, alla ricerca del loro sogno esistenziale:quello di conoscere il senso del loro nome.
"Nel nome del viaggio" è una esperienza che apre il varco a nuovi aspetti spirituali e alla ricerca di sé. Un'opera d'avventura che chiude una trilogia di romanzi a sfondo riflessivo, dopo "Il cammino e la sua isola" e "Rotta verso il Nepal".
"Cinque anime alla ricerca dell'evoluzione per cambiare".
- Noah, un ingenuo ventenne che, fuggendo alle porte della Francia, cercherà verità emozionali nel suo presente distorto e mediocre.
- Chet, un sognatore tra le strade di Londra, alla ricerca di una ragione sui suoi dualismi tra la realtà di essere cuoco e un'occasione di diventare scrittore di lettere d'amore.
- Travis Paradise, che, dalla baia del Western Australia, contemplerà cieli e orizzonti, chiedendo all'eterno il sogno di scrivere poesie sulla natura.
- Francis, un vagante per New York, prima cacciato da una casa cinematografica per i suoi monologhi scadenti, e poi finito a fare lo spazzino a Central Park, con una visione illuminante che, al fotofinish, lo renderà consapevole del suo cammino.
- E Ben, un giovane pescatore norvegese che, tormentato dall'idea di esser stato adottato, smarrisce il senso della sua identità, e allora sceglierà di riconciliarsi col viaggio, andando alla volta di Capo Nord, rincorrendo l'energie e il colore della sua spiritualità.
Recensione: "Nel nome del viaggio" è un romanzo profondo, appassionante, che strega, invita al viaggio che oltre a essere fisico è mentale, per le riflessioni che porta a compiere. Subito, in prima pagina, in alto a destra troviamo scritto "Viaggiare per migliorarsi". E' una frase che colpisce, la si riconosce vera e ci aiuta a comprendere cosa intenda l'autore raccontando di partenze e cambiamenti.
Un appunto prettamente di confezione del testo mi sento in dovere di farlo. Nel formato cartaceo siamo costretti a confrontarci col carattere e l'impaginazione decisa dall'editore. Ora, basare il tutto sul risparmio delle pagine per non spaventare i lettori, mi sembra una considerazione da abbandonare. In libreria gli scritti si toccano, si prendono in mano, si legge la trama e si guardano le pagine. Trovandosi davanti caratteri piccoli, interlinee compresse, si è presi dallo sconforto. La lettura deve essere prima di tutto un piacere. Se gli occhi si stancano subito, si sceglie altro, col rischio di perdersi libri belli, che potrebbero farci bene, proprio come nel caso in oggetto.
Claudio Longo ha una scrittura affascinante. Con chiarezza e una semplicità, che non è banalità, ci conduce nel suo mondo e in quello dei protagonisti, tramite parole non scontate, promotrici di immagini mentali potenti, che colpiscono e invitano a proseguire nella lettura.
A voler vedere, quest'opera si potrebbe definire una raccolta di racconti, perché di cinque storie si compone: eppure la chiusura raccoglie i personaggi e li fa incontrare, per dare un senso unico al tutto. Per questo preferisco considerarla un romanzo.
I personaggi sono curati. Ci offrono i loro pensieri, i ricordi, le connessioni con gli altri e, ovviamente, i viaggi, fatti di incontri e cambiamenti che scatenano mutamenti in loro. Sono figure che sentiamo vicine, arriviamo a comprenderle empaticamente e approcciamo la possibilità di vivere le esperienze attraverso la narrazione, perché in piccole cose ci specchiamo e riconosciamo. "Nel nome del viaggio", nel suo aprirsi a nuovi orizzonti, è introspezione e ricerca di sé, per una lettura profonda, dove ogni lettore troverà la sua specifica dimensione. E' un libro da leggere, per andare lontano accompagnando i protagonisti e cambiare un pezzetto di noi.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Il viaggio è eterna lezione.
"Chi sei tu, oh profeta? Qual è il tuo nome?"
"Il mio nome è il viaggio."