Casa Editrice: Viola Editrice - 319 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Horror
Trama:
La vita di Tommaso, purtroppo, non procede come lui avrebbe voluto: diversi sono i dolori che s'insinuano nel suo cuore e che rischiano di spezzarlo. Quando però decide di mettere in atto un gesto disperato, un incontro misterioso cambia tutto e fa da punto di partenza a uno stravolgimento della sua esistenza, dove realtà e sogno iniziano a fondersi e confondersi. La conoscenza della sfuggente Maria Chiara e del giovane Simmi, la minaccia dei cosiddetti Guardiani, l'esplorazione di un albergo in continuo cambiamento, condurranno Tommaso a un pericoloso viaggio all'interno di se stesso, fino alle sue profondità più oscure, pregne di una verità per cui nulla sarà più come prima...
Recensione:
Dopo "Tutto è scritto" Simone Ruggerini torna al pubblico e lo fa con un libro indipendente, che contiene piccoli, ma precisi riferimenti al primo romanzo. "L'uomo nei sogni" è un'opera dinamica, sorprendete, che incolla alle pagine. Perfettamente comprensibile per chi approccia da qui la penna dell'autore, per altri come me, che lo hanno già scoperto e apprezzato, sarà un piacere trovare il tenue filo di connessione tra i due libri, apprezzando quello che è, di fatto, un easter egg letterario.
Ruggerini ha una scrittura scorrevole, nella quale è facile precipitare. Ci confrontiamo con situazioni bizzarre, personaggi normali ai quali si affiancano figure misteriose, grottesche o carismatiche, sfioriamo il mistero e poi ci rendiamo conto che, invece, nel mistero siamo immersi profondamente.
"L'uomo nei sogni", narrato in prima persona dal protagonista Tommaso, è un castello di specchi e di scatole. Il mondo onirico ha grande importanza nello sviluppo della trama e nelle sue complicazioni. E' suggestivo e curioso vedere come il sogno trovi connessioni con la realtà e come la realtà lasci tracce nei sogni. Due mondi diversi, divisi, separati, che pian piano si compenetrano, confondendo il protagonista e accendendo l'interesse del lettore, in un crescendo di ritmo e tensione. "L'uomo nei sogni" è una bella miscela di horror e fantasy, per un romanzo attraente, dove non si prova fastidio, ma una continua spinta a girare una pagina dopo l'altra, mentre la mente cerca di venire a capo della vicenda prima della rivelazione finale. Ad un certo punto la verità si affaccia, fa capolino un dubbio, ma il tutto cattura, prende di pancia e ha un bel lato profondo che lo rende un romanzo non scontato, con qualcosa da dire. Attraverso Tommaso, troviamo il dolore, il dubbio di chi, nella vita, si sente incompleto, insicuro e procede in giorni come un sonnambulo in mezzo alla nebbia, alternando momenti di euforia e voglia di fare ad altri di apatia. Vediamo la difficoltà nei rapporti sia famigliari sia verso gli altri, di chi, sentendosi in difetto, mancante senza sapere di cosa, rimane invischiato in una ragnatela. E' questo il bilico del soggetto principale, ben reso e raccontato, inserito nella narrazione e coadiuvato dai personaggi secondari, che hanno scopi e motivazioni precise, non sono infilati a caso nella storia.
Ecco che nel malessere indefinito, "L'uomo nei sogni" diventa viaggio di scoperta e formazione, per raggiungere una consapevolezza che conduca fuori dal labirinto, finalmente completi in ogni parte. Certo questo è un romanzo, ma rappresenta una bella metafora della vita, un esempio tangibile di come le opere letterarie possano aiutarci nel mondo reale.
Interesse, curiosità e infine commozione, tante emozioni colorano l'opera e la rendono idonea a un vasto pubblico.
Per concludere mi sento di spendere un paio di parole sulla confezione del libro. Al momento c'è il solo formato cartaceo, in copertina morbida, con una rilegatura non all'altezza del prezzo. All'interno troviamo un carattere piccolo e un'interlinea ravvicinata. Ciò rende la lettura complicata e poco piacevole per chi ha qualche problema di vista, consiglio all'editore un formato più comodo e rilassante, ma torniamo al prezzo.
Ruggerini è un bravo autore, ma non è ancora celebre. Tenere un costo più contenuto aiuta le vendite e fa sì che il pubblico non si lasci scoraggiare da una cifra che molti considerano esagerata per un emergente, perché non si è ancora instaurato un rapporto di fiducia/stima.
Sembrano piccolezze, ma se l'editoria vuole fare un lavoro egregio, certe cose vanno considerate, ed è doveroso rispondere a una domanda: si vuole essere stampatori o editori? Attenzione agli autogol.
(Tatiana Vanini)