Casa Editrice: Newton Compton - 256 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Sono passati sei mesi da quando Cloe, giovane insegnante di storia dell'arte, è stata invischiata in un'indagine che ha portato alla luce incredibili segreti del passato. Anche se ripete a sé stessa che adesso le serve un po' di tranquillità, si lascia coinvolgere da Alex, il nipote di una sua cara amica, a ricostruire la storia di un violino abbandonato nel magazzino di una compagnia di spedizioni, rifiutato dal destinatario. Alex, giovane stagista presso un quotidiano, è certo di avere tra le mani un caso che gli permetterà di scrivere un pezzo che non passerà inosservato. Ma prima che i due possano rendersene conto, la vicenda del violino assume contorni sinistri: l'uomo che doveva aiutarli a capire qualcosa sullo strumento viene ucciso poco dopo averli incontrati, fuori da un locale dove si esibiscono drag queen. E così, quella che era cominciata come una ricerca fatta quasi per gioco, si trasforma in un'intricata indagine per omicidio. E' il vicequestore Ferraris, insieme alla sua squadra, a indagare sull'accaduto e ad ascoltare Alex e Cloe, lasciando la ragazza non del tutto indifferente al suo fascino. Sarà Pablo, il gatto di Cloe, a fare in modo, con il suo zampino, che i due si sentano ancora. Almeno fino a quando le cose precipiteranno e Alex e Cloe saranno davvero in pericolo.
Recensione:
Dopo "La mossa del gatto" tornano Cloe e Pablo in una nuova rocambolesca avventura, che si colloca temporalmente alcuni mesi dopo la conclusione del caso precedente. "L'istinto del gatto" è una lettura comoda, avvolgente, che regala brio, intriga e non manca di momenti per riflettere e ricordare.
Questo giallo è possibile leggerlo da solo, ma se non volete perdervi parte del divertimento con le avventure personali di Cloe, leggere il libro che lo ha preceduto è d'obbligo.
Sonia Sacrato ha una scrittura scorrevole e caratteristica: riesce ad essere ironica, con un pizzico di amarezza di fondo grazie alle autocritiche che Cloe si rivolge. La lettura è un andante brillante e il mistero, ben presente, cattura l'attenzione. Tra le pagine dei suoi romanzi si sta bene, ci si sente accolti, non giudicati, ma capiti, abbracciati. Perché la sua protagonista è perfetta nelle sue imperfezioni. Cloe è una donna con le sue unicità, capace di parlare al cuore di tutte. Non è fisicamente una sventola, eppure è bellissima senza saperlo. Ha i tarli mentali che abbiamo tutte, nei suoi pensieri ci riconosciamo, nei bizzarri soprannomi che crea ci divertiamo. Impossibile non amarla e, attraverso lei, scopriamo che possiamo amare un po' di più anche noi stesse. Il suo gatto Pablo poi è emblema della saggezza felina, di quella naturale noncuranza atta a ricordarci di non fissarci e fermarci nei piccoli problemi che, a volte, ci creiamo da soli, ma di prendere il meglio, goderci quello che c'è ed essere più semplici e diretti nei rapporti con gli altri. "L'istinto del gatto" ha una doppia trama che si incontra in modo imprevedibile e ricca di sorprese: da una parte un omicidio e dall'altra Cloe alle prese con un violino. Da un lato gli intrallazzi torbidi che generano tragedie, dall'altro l'amore, il ricordo e il rimpianto che cercano perdono.
Sarà proprio il violino a portare agli occhi del pubblico, e alla sua memoria o conoscenza, la tragedia del cinema Statuto di Torino. L'autrice fa un omaggio alle vittime e, soprattutto, ai loro famigliari, toglie la patina del tempo e rende vivido ciò che è stato, ce lo fa vivere da dentro, accendendo l'emozione e la commozione.
Non pensiate che questo sia un libro triste, perché così non è. Tra le sue pagine c'è delicatezza e tanta vita, l'umanità con le sue declinazioni positive e negative. E' un romanzo al quale ci si affeziona, che si posa con rammarico e si riprende con gioia, perché vogliamo sapere cosa accadrà a Cloe e compagni, scoprire la verità dei due misteri e vedere se ci sarà un principe azzurro per la nostra amica.
L'avete capito, la protagonista è forte, fortissima e possiede un grande carisma, ma l'autrice non manca di donare spessore anche ai personaggi secondari: sono ben descritti, tridimensionali, possiedono caratteri diversi e complicazioni. Con loro affrontiamo lo scoglio del farsi largo nel mondo del lavoro per i giovani, i sentimenti amorosi che travalicano il classico canone per abbracciarne tutti i colori, le intolleranze che ancora serpeggiano in sottofondo. E ancora la famiglia, i valori, la legge e chi la infrange.
C'è davvero tanto nella trama ed è magico che tutto questo venga espresso con dinamicità e apparente semplicità. Sonia Sacrato centra ancora una volta l'obbiettivo, dando al pubblico un romanzo godibilissimo, per una serie che regalerà ancora sorprese.
Però un appunto non posso non farlo: perché chiudere il romanzo così? Con quel messaggio? Sonia, mi rivolgo a te: io voglio sapere, quindi scrivi e non farmi aspettare troppo per il prossimo, esplosivo, seguito!
(Tatiana Vanini)