Casa Editrice: Longanesi - 432 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Thriller
Trama:
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.
Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c'è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola "madre".
Lei è lo "squalo biondo", una broker agguerrita e di successo nel mondo dell'alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l'incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l'istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell'universo?
E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?
Questo non è semplicemente l'ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.
Recensione:
Teso, da brividi, un romanzo dove le emozioni si incontrano e si scontrano, facendo commuovere, arrabbiare, mentre la pancia si contorce e si ha solo voglia di continuare a leggere, per capire, scoprire la verità, vedere come andrà a finire. "L'educazione delle farfalle" è un titolo emblematico, strano. Nel testo, man mano che la trama avanza si avranno diverse spiegazioni che motiveranno la scelta, facendola così apparire giusta, sebbene particolare.
Carrisi ha una scrittura ipnotica, che incolla alle pagine e non importa chi sia il suo protagonista, se uno già conosciuto o, come in questo caso, una trama con attori completamente nuovi. Da subito si ritrova il passo confidente, l'attenzione viene blandita, educata se mi si vuole permettere di prendere a prestito una parola dal titolo. A un tratto siamo imbrigliati, completamente avvinti e si può solo leggere, leggere, leggere.
I personaggi sono misteriosi, molto sfaccettati, come raggi di luce scomposti da un prisma. All'inizio appaiono in un modo, ma il cambiamento che fa parte della vita, è intrinseco nella loro costruzione. Lo vediamo dalla protagonista Serena, che all'inizio ho trovato cordialmente insopportabile, poi per lei ho provato pena, rabbia, commozione, infine empatia e timore. Ne ho apprezzato la tenacia, avrei a tratti voluto che trovasse pace, a tratti che continuasse con caparbietà. Alla fine, di una donna che mi sembrava così irrimediabilmente distante da me, l'ho seguita con passione, capendone i passi e gli stati d'animo.
Lo stesso vale per gli altri personaggi, che hanno una profondità che si svela pian piano, lati buoni e lati oscuri, gentilezze e abissi.
Questo romanzo è costruito come una scatola a sorpresa. Ad un tratto ci accorgiamo che siamo alla fine, ma di pagine ne rimangono ancora tante. E allora? Abilità dell'autore, il punto di vista cambia e un'altra storia viene raccontata, da un narratore diverso. Pensate che sia finita qui? No, perché ancora si arriva a un punto per ripartire, sorprendere, sconvolgere e appassionare.
In un ritmo in crescendo "L'educazione delle farfalle" affronta la perdita senza nome, quella dei genitori ai quali muore un figlio. Ti muore un genitore? Sei orfano. Perdi il coniuge? Sei vedovo. Ma quando a morire sono i figli, quando si spegne il futuro, un nome non esiste. E' una malattia che fa soffrire e condanna all'esistenza, al ricordo di una presenza che non puoi vedere, né toccare, desiderata e indesiderabile.
Questo dolore assurdo, questa perdita funesta porta a diverse reazioni, proprio come le azioni che hanno conseguenze anche a distanza di anni e su persone a noi estranee, esattamente come una farfalla che sbatte le ali in Brasile e causa un uragano in India.
Carrisi esplora il dolore, analizza le conseguenze delle azioni e ci regala un thriller appassionante e profondo. Da non perdere, fino al finale che, come ormai l'autore ci ha abituato, lascia una porta aperta, perché le storie non finiscono, ma possono solo continuare da qualche parte, in qualche modo, anche solo nella testa del lettore...
(Tatiana Vanini)