Genere: Gialli

Trama:
E' la vigilia di Natale, e un treno diretto da Londra alle Highlands, tra le impervie montagne scozzesi dal paesaggio mozzafiato, deraglia all'improvviso poco dopo Edimburgo, rovinando i piani per le feste delle persone a bordo. Con il convoglio bloccato da una terribile tempesta di neve nel bel mezzo del nulla, un assassino si aggira indisturbato per le carrozze: il mattino seguente uno dei passeggeri viene ritrovato senza vita. A bordo c'è la detective in pensione Roz Parker: è in viaggio per andare a trovare sua figlia che sta per partorire, ma non può resistere alla tentazione di condurre un'ultima indagine. Certo, il caso si presenta decisamente complesso da risolvere, persino per l'investigatore più esperto. Mentre le accuse reciproche iniziano a essere sempre più difficili da gestire, tra i sopravvissuti si formano alleanze inaspettate. Riuscirà Roz a trovare il colpevole prima del prossimo omicidio?

Recensione:
Se amate il giallo classico apprezzerete sicuramente "In treno con l'assassino", l'ultimo romanzo di Alexandra Benedict, che rimette in gioco molti degli elementi più tipici che hanno fatto la storia del genere. Un treno notturno sfida una tempesta di neve per dirigersi da Londra alle Highlands la vigilia di Natale. Le condizioni meteo proibitive inducono molti passeggeri a rinunciare al viaggio o a scendere lungo il percorso. Solo diciotto viaggiatori decidono di proseguire: tra questi la detective in pensione Roz Parker, che sta andando a trovare sua figlia già in preda alle doglie. Non è un rapporto facile il loro e per Roz essere presente quando nascerà la nipotina è di vitale importanza. Per festeggiare la Vigilia nonostante tutto, i passeggeri si riuniscono nella carrozza ristorante e cominciano un gioco a squadre basato su quiz ed enigmi. La situazione è veramente insolita e spinge Roz, condizionata da tutti gli anni trascorsi a indagare in polizia, ad osservare attentamente i suoi compagni di viaggio rilevandone, quasi in modo ozioso e inconsapevole, ambiguità e stranezze. Durante la notte, quando già alcuni passeggeri si sono ritirati nei vagoni letto per dormire, il treno deraglia e il gruppo si trova bloccato nel bel mezzo della campagna scozzese; poco dopo uno di loro viene trovato senza vita. E, come in ogni buon giallo dell'età dell'oro, il cadavere viene rinvenuto in una cuccetta chiusa a chiave dall'interno. Non vi basta? Allora al primo omicidio aggiungetene altri, altrettanto misteriosi e apparentemente inspiegabili, che spingono Roz a una corsa contro il tempo per fermare l'assassino prima che colpisca di nuovo.
Una bufera di cliché, oltre che di neve, vero? Eppure proprio questo eccesso di elementi tipici del genere costituisce in fondo l'elemento vincente del romanzo: il lettore che ha amato Agatha Christie e Conan Doyle decide di chiudere gli occhi di fronte alla situazione altamente inverosimile e di godersi questo omaggio ai grandi gialli che hanno fatto la storia. La figura di Roz costituisce a mio avviso l'importante elemento di modernità rispetto ai classici: l'intreccio della sua vicenda personale (con il suo carico schiacciante di emozioni e di problemi irrisolti) con alcuni fondamentali aspetti dell'indagine è infatti tipico della letteratura di genere nella sua evoluzione più recente. Una lettura scorrevole e coinvolgente, ricca fra l'altro di stimoli e indovinelli "ulteriori" che il lettore è libero di cogliere e approfondire o che possono essere tranquillamente tralasciati (come ho fatto io) per concentrarsi esclusivamente sulla trama.
(Cristina Quochi)

Della stessa autrice:
A cena con l'assassino

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