Genere: Fantasy

Trama:
Un imperdibile classico del genere Fantasy che ha scatenato molte polemiche.
Dopo la sconfitta dell'orda degli orchi per mano del mago Banet, la vita riprende lentamente.
Mentre l'artefice della vittoria, rimasto infermo, si ristabilisce poco a poco grazie alle amorevoli cure della attraente ladra Eleudiana, per i nostri eroi non vi è pace e la tranquillità non durerà a lungo.
Come potrà ora Banet, che ha perso molti dei suoi poteri, contrastare il mutato e più grande pericolo che si annida nella nera montagna oltre la catena delle Wallhorns?
Ma per la nostra compagnia ogni nuovo pericolo non è che una nuova avventura... Forse.

Recensione:
Dopo "L'origine del male" opera fantasy auto conclusiva, torna Gilbert V. Martin, portando i suoi personaggi in una nuova avventura, di fatto un seguito. Vorrei rassicurare i lettori che potrebbero trovarsi per primo in mano questo secondo capitolo della serie "Il difensore di Arda": capirete tutto. Dove è importante avere conoscenza dei fatti pregressi troverete rimandi puntuali, restando così chiara la totale comprensione; si avrà al contempo la possibilità di leggere il primo romanzo divertendosi e sorprendendosi.
L'autore ha una scrittura libera e scanzonata, con molti guizzi ironici e divertenti, sostenuti soprattutto dall'uso dinamico dei dialoghi. E' anche capace di descrivere battaglie, tensioni, difficoltà e segreti tipici di una letteratura fantasy canonica. Martin, con il suo stile fresco e fluido è perfetto per i ragazzi, per la relativa brevità del testo va benissimo anche per far approcciare i ragazzini alle letteratura, direi dai dieci anni, e fargli scoprire un mondo di avventure, emozioni, risate sì, ma anche messaggi formativi.
Ritrovare i personaggi è stato molto bello. Dal mago Banet, alla sua ormai sposa, la ladra Eleudiana e il mezz'elfo Leolas (se sentite un'assonanza con Legolas non fateci caso), ma anche gli altri più bizzarri, anticonformisti compagni: Horven, il nano mezzosangue monaco, Pavel il guerriero amante delle taverne e il mio adorato Raglio, un nobile somaro col dono della parola, che ovviamente nessuno comprende, spassoso per i siparietti a cui dà vita e dalla saggezza incompresa. I personaggi non sono fermi, ma in continua evoluzione, cambiamenti che si rispecchiano nelle diversità tra il primo libro e questo, portando avanti il messaggio che la somma delle nostre esperienze ci muta, non solo il tempo. Nuove avventure e difficoltà porteranno ulteriori consapevolezze ed evoluzioni, in un vero percorso formativo.
La prima parte del romanzo è quella più semplice e ironica, dove Banet si prende sulle spalle l'onere di difendere Arda, ovvero le terre delle prime razze, facendosi carico di grandi responsabilità date da un grande potere. Sì, ho parafrasato Spider-Man, esattamente come fa l'autore omaggiando uno degli eroi più amati dei fumetti. Da qui il gruppo si divide per portare soccorso a problemi multipli, poi la trama si gonfia, prende spinta e anche il tono si fa più serio, senza perdere la sua godibilità e chiarezza.
Avventura ma anche consapevolezza di ruoli che cambiano, di necessità da mettere al primo posto, compagni storici con ruoli più statici, ma non meno importati e compagni nuovi che si uniscono, per portare nuova linfa, in un'apertura verso i nuovi amici che piace, sa di inclusione, messaggio questo che verrà portato fino in fondo, aprendosi poi a nuove razze per trovarci qualcosa che dia forza e non problemi.
Ancora troviamo l'unione che porta a risultati che il singolo non avrebbe mai raggiunto, anche se qui si parla di lotta eterna tra bene e male, o ancora meglio, tra distruzione e creazione.
"L'origine del Male - Il difensore di Arda" mescola unicità stilistiche ai classicismi del genere, per una lettura che porta diletto e piacere.
Preparatevi a un'avventura con un finale e una chiara promessa di un nuovo libro, perché i pericoli si susseguono e quello che troverete in chiusura vi farà tremare.
(Tatiana Vanini)

Dello stesso autore:
L'origine del Male: La formazione di un mago

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