Casa Editrice: Libreria Covo della Ladra - 175 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Scritto nel 1936 dalla penna di uno dei maestri del genere, Il Candeliere a Sette fiamme è una delle indagini più intense del suo, oramai mitico, commissario De Vincenzi.
Chi è l'uomo trovato morto in un albergo di infimo ordine di Milano? Chi sono veramente i due principali sospettati? Sul luogo del delitto viene chiamato il commissario Carlo De Vincenzi, capo della squadra mobile di Milano, insieme al vice commissario Sani e il maresciallo Cruni.
Ben presto, però, quello che sembra solo un caso di omicidio, si trasforma in un intrigo internazionale che ci porta sul Mediterraneo e fuori dalle nebbie milanesi, sulle tracce di un misterioso candeliere. Una indagine che si muove sullo sfondo di un tema, per l'epoca, appena nato: la questione israelo-palestinese.
Recensione:
Pubblicato, per la prima volta nel 1936, "Il candeliere a sette fiamme" è un giallo di ampio respiro. Se "Il banchiere assassinato" era chiaramente un giallo classico, con pochi personaggi, ambientazioni ristrette ed indagini deduttive, in quest'opera Augusto De Angelis crea una vera storia di spie. Dinamico, avventuroso "Il candeliere a sette fiamme" è mistero ed intrigo, un'indagine complessa e in movimento lontano da Milano, per treni e navi, dove a personaggi più presenti e protagonisti, si accompagnano diverse figure secondarie, ma con importanti ruoli ai fini del sostegno della trama.
La scrittura è elegante, sommamente corretta e delicata, nel suo dire di un'epoca diversa dalla nostra, dove la sensazione non sviliva mai la bellezza della lingua.
Anche in questa narrazione il protagonista è il commissario De Vincenzi, brillante, intuitivo e, qui più che mai, abile ed agile, in grado di sfidare timori e pericoli oscuri che si possono celare in ogni angolo, dietro ogni porta chiusa. Certo è che il commissario, recandosi in un sordido albergo di Milano, per un delitto, mai si sarebbe immaginato il viaggio in cui si sarebbe imbarcato e i personaggi coi quali avrebbe interagito. "Il candeliere a sette fiamme" ci parla di nazioni in lotta, non alla luce del sole, ma sottobanco, con pochi uomini e più o meno mezzi. Professionisti della menzogna, dei travestimenti, della mistificazione. Non sono delinquenti comuni, non si possono nemmeno definire criminali anche se rubano o uccidono. Supportati dai governi di provenienza, sono espressione di una politica che si nasconde, tesse tele e muove il mondo.
Questo romanzo mostra anche una certa modernità, impersonata in un personaggio femminile centrale quanto emblematico. Una donna dai molti nomi, sicura e spregiudicata in determinati momenti, spaventata e innocente in altri, è una figura affascinante, mistero nel mistero, con intenti e motivazioni anche personali.
Quanti problemi per De Vincenzi! Il suo istinto e la sua sagacia saranno messe a dura prova per comprendere tutta la vicenda e arrivare alla verità.
La narrazione procede con buon ritmo, sostenuta da sorprese, bugie e rivelazioni, tanta azione e vera tensione. Davvero attuale, questo libro riscoperto grazie alla collana "I dobloni", incanterà gli amanti del genere, portandoli in un'avventura di orizzonti vasti e imprevedibili.
(Tatiana Vanini)