Casa Editrice: Youcanprint - 186 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Amore e sentimenti
Trama:
"Eppure, Carmen e Gilda sembravano perfette, insieme. Si mescolavano e si supportavano come le voci di un canone, e come le voci di un contrappunto si completavano, pur dicendo cose differenti, in un continuo e silenzioso dialogo d'amore e di rispetto".
Carmen e Gilda sono l'una lo specchio dell'altra. Istintiva e passionale la prima, razionale e misurata la seconda, proprio in virtù di questa apparente distanza tra loro prende vita un rapporto intenso, carnale e intellettuale allo stesso momento, frenato, tuttavia, dalle convenzioni e dal perbenismo della gente di provincia, fortemente ancorata alla tradizione e a una distinzione di ruoli ormai, in effetti, senza alcun collegamento con la realtà. In questo senso, allora, assumono ancor più valore le parole con cui Anita Sonego, che ne ha curato la Prefazione, parla di Canoni e contrappunti: "La cifra di questo scritto è la sincerità più radicale e spietata. E' la messa a nudo dei sentimenti anche quando appaiono, e forse sono, illogici, sconvenienti e portatori di frustrazioni".
Dopo il successo di pubblico e critica di Perché non lei, Marisa Giaroli entra nuovamente nel mondo femminile con questo suo nuovo romanzo, che attraverso la storia di Carmen, protagonista assoluta e decisamente riuscita, narra non solo una vicenda intima e privata, ma soprattutto i limiti di una società ancora troppo legata alle sue origini che nega, testarda e assurda, l'amore tra due persone dello stesso sesso.
Recensione:
Cos'è l'amore? Quante forme può assumere nella vita di ciascuno di noi? Cosa vuol dire amare?
Sono queste le domande che ci accompagnano costantemente durante la lettura di "Canoni e contrappunti" di Marisa Giaroli. L'autrice narra con lucida sincerità la storia di una donna che ha il coraggio di riconoscere che il modello di vita e di felicità propostole dalla società circostante non fa per lei e trova la forza di affermare il proprio punto di vista pur pagando un prezzo veramente molto alto. Carmen è cresciuta in un piccolo e industrioso paese della pianura padana, dove i ragazzi crescono all'ombra dell'oratorio con le sue attività sociali e ricreative. Si innamora e si sposa, come fanno tutti, salvo accorgersi poco dopo che nel rapporto con il marito non trova alcun tipo di appagamento: non c'è condivisione intima delle emozioni né passione e Carmen non accetta di far finta di niente. Comincia a farsi domande, a guardarsi attorno e pur non avendo mai osato tentare un approccio con una donna comincia a nutrire il dubbio di essere omosessuale. Affronta il problema con il marito e, annullato il matrimonio, si tuffa nel lavoro per cercare di riempire gli angosciosi vuoti che le si sono improvvisamente aperti dentro e la spaventosa solitudine a cui la condanna la macchina del pettegolezzo, che si mette inesorabilmente in moto nel piccolo centro rurale dove tutti si conoscono da sempre e si sentono in diritto di parlare e sparlare delle vite degli altri. Ma questa è solo la cornice della storia che Marisa intende davvero raccontare e che comincia solo quando Carmen, donna pratica e concreta, schiva e quasi burbera, conosce Gilda, elegante e curata donna in carriera con una volontà d'acciaio nonostante l'aspetto dolce e delicato.
E' un vero e proprio colpo di fulmine: improvvisamente Carmen trova il coraggio di esporsi, di corteggiare, di sfidare le convenzioni, ma si scontra con l'inspiegabile reticenza di Gilda, che se da un lato sicuramente gradisce il corteggiamento, dall'altro non accetta mai di lasciarsi andare del tutto, tenendo Carmen costantemente sulla corda con i suoi segnali contraddittori.
A questo punto il ritmo del romanzo subisce un drastico rallentamento: l'attenzione dell'autrice si sposta tutta sul tormento interiore di Carmen tesa a interpretare ogni sguardo, ogni parola, ogni gesto dell'amata per avere conferme, per cercare di legarla a sé, per convincerla a vivere pienamente un amore di cui lei sente di non poter più fare a meno. Ed è tutto un susseguirsi di cene, mani sfiorate, batticuori, speranze e delusioni che trascinano la protagonista in una drammatica altalena che finisce per farle perdere la salute e la gioia di vivere. Occorre essere disposti a rallentare e a recuperare dentro noi stessi il ricordo di quelle stesse incertezze e frustrazioni che sicuramente abbiamo vissuto in qualche momento della nostra vita per riuscire ad apprezzare davvero la capacità dell'autrice di scandagliare i misteriosi meccanismi dell'animo umano e di suscitare continuamente, come dicevo all'inizio, la domanda: cosa vuol dire amare? E non solo: quando l'amore di sé deve prendere il sopravvento sull'amore per l'altro? In quale momento l'amore scivola nella dipendenza? In che misura il mistero e l'incapacità di comprendere appieno le motivazioni della persona amata contribuiscono a legarci a lei in maniera ancora più indissolubile? Come accettare ed elaborare il rifiuto?
L'autrice offre risposte che sono sicuramente diverse da quelle che io mi sono data e proprio per questo trovo il suo punto di vista interessante e degno di attenzione. Un romanzo che ha il ritmo lento della ricerca interiore più autentica e sofferta, adatto a chi è disposto a rallentare, fermarsi, ripiegarsi su se stesso per guardare in faccia le proprie fragilità.
(Cristina Quochi)