Trama:
Odisseo - come aveva ben intuito l'Alighieri - non può accettare di rinchiudersi dentro le sponde della sua isola. Non esistono porti che possano accogliere e placare la sua ansia di avventura, il suo vorace desiderio di indagare. Odisseo continua il suo andare, metà vagabondo dei mari, metà pellegrino dell'anima. Nel suo cuore riaffiorano frantumi di ricordi, echi del passato, fantasmi della sua inquieta esistenza. Con loro, il vecchio Odisseo impara a dialogare, senza smettere mai di gettare lo sguardo verso i confini dell'essere. E il suo viaggio diventa, così, un lirico paradigma del viaggio di noi, uomini del presente, che abbiamo in odio le gabbie del dogma e l'ottusità della paura. Il suo viaggio diventa un navigarsi dentro, un volare oltre... Un viaggio che il lettore è invitato a fare, sospinto da una bruniana ansia di infinito per approdare al sentimento dell'Unità della Vita cantato da tutti i grandi mistici.
Commento:
Roberto Fantini prende spunto dal mito di Ulisse per comporre una breve raccolta di riflessioni, Odisseo e le onde dell'anima.
L'insopprimibile ansia di viaggiare per esplorare luoghi sempre nuovi e sconosciuti, unitamente alla volontà di scoprire nel profondo del proprio animo le aspirazioni e i desideri più intimi, costituiscono le fonti ispiratrici dell'opera.
E' lo stesso Odisseo, in prima persona, ad illuminarci sul significato più profondo del suo eterno navigare, della sua ricerca senza fine, sempre conservando la memoria di quel che è già stato, ma desiderando comunque di avventurarsi incontro all'ignoto.
Il tempo che passa, l'età avanzata, la fine incombente non placano in alcun modo la sete di conoscere, che evidentemente è fondamento stesso dell'esistenza umana.
Affrontare le onde, quelle reali e quelle metaforiche dell'anima è il compito dell'uomo che voglia elevarsi al di sopra della banalità del vivere quotidiano, in un'ansia di infinito che lo porta a navigarsi dentro, volare oltre... (A.S.R.)