Trama:
Cosa è stato per te innamorarti per la prima volta? Come hai scelto di impegnarti in un gruppo della nuova sinistra? Hai mai rubato un disco da un negozio, da tanto lo sognavi (tranquillo, non lo diciamo in giro)? Ma soprattutto: cosa è stato essere ragazzi e ragazze, ascoltare musica, fare politica, avventurarsi in viaggio negli anni '70, un periodo dove tutto succedeva e molto altro pareva stesse per succedere? E come è successo tutto ciò non a Milano o a Bologna ma in provincia, in un piccolo paese del Friuli, sotto l'ala inquieta e stimolatrice del conterraneo Pasolini?
Commento:
Toni Carli torna con un nuovo romanzo che, come in Una dea bendata, racconta una storia vera - la sua - e ci riporta agli anni '70, facendoci rivivere quel periodo con tutto ciò che l'ha contraddistinto, riportando indietro nel tempo tutti coloro che quegli anni li hanno vissuti.
Ecco allora che la colonna sonora dell'epoca si mescola all'attivismo politico che tanta presa aveva sui giovani di allora; ecco un adolescente alle prime esperienze con le ragazze - sempre diverse da come ci si aspetterebbe - e con la scuola; ecco un giovane uomo che si confronta col mondo adulto, con i primi lavori ma anche con i dissidi familiari.
Quel che l'autore ci racconta è la sua vita, sono i suoi ricordi che si srotolano, pagina dopo pagina, dando vita ad un romanzo intenso e coinvolgente. A rendere così intenso l'insieme è lo stile dell'autore, che con la sua scrittura evocativa rende ogni scena reale, trasmettendone suoni e odori, coinvolgendo il lettore che si ritrova ad assistere, impotente, ad un ragazzo rimasto per strada senza benzina, mentre vede crollare le aspettative di una serrata tanto desiderata; o ancora, a percepire il dolore tremendo per una perdita improvvisa e immotivata, che lascia un vuoto enorme dentro.
Ma la vita va avanti, le emozioni si susseguono, gli anni passano ed i ragazzi crescono, tra una lacrima e un sorriso e tenendo sempre a mente che, come ci ricorda l'autore, "...non c'era nessun motivo per sorridere se non la semplice scoperta che il segreto di vivere altro non era che la vita stessa.
(Maria Guidi)