Trama:
Alissa è una giovane operaia dalla bellezza prorompente che perde il lavoro a causa della crisi economica. Un giorno trova un teschio di cristallo vicino alla sua casa. Questi le dice di essere Zilkor, il dio del lavoro, e le propone una scommessa impossibile: riuscire a trovare un lavoro così fuori dalla norma da farlo passare alla storia, che non sia mai stato svolto prima da una donna.
In cambio di gloria, fama e ricchezza. Alissa accetta la scommessa, e si catapulta in una discesa agli inferi fra i lavori più umilianti e in una serie di disavventure che la condurranno a Venezia, dove inizierà tutta un'altra storia...
Commento:
Dopo due raccolte di racconti, Simone Scala torna in libreria con un romanzo, cimentandosi in un fantasy contemporaneo. Il genere fantasy non deve però indurre a pensare che si tratti di una storia per ragazzi, perché si cadrebbe decisamente in errore. La ragazza di Venezia è, infatti, l'ennesima occasione che l'autore marchiagiano coglie per sferrare una critica piuttosto aspra alla società moderna.
In questo libro Scala si concentra particolarmente sull'importanza rivestita, nella vita di ciascuno di noi, dal lavoro, ricordando ai lettori che il lavoro rende liberi e facendo percepire con chiarezza il senso di frustrazione ed inutilità che coglie chi, per un motivo o un altro, si ritrova di colpo a non avere mezzi di sostentamento.
Attraverso Alissa e le sue vicende (dalla disoccupazione alla ricchezza incommensurabile, dalla voglia di condividere questo denaro inaspettato con chi ne ha più bisogno, al desiderio opposto di fare del male a tutti, motivato solo dalla noia o dalla voglia di notorietà a livelli morbosi) ecco che una storia estrema, a tratti surreale, riesce perfettamente a sottolineare alcuni dei peggiori difetti della nostra società.
Ecco allora la crisi economica che ricade sempre sui più deboli; la facilità con cui si ricorre alle raccomandazioni ed agli aiutini, senza nemmeno rendersi conto che si sta sbagliando ma solo perché lo fanno tutti; lo sfruttamento e le umiliazioni che si è costretti a subire pur di lavorare, quando non sembra esserci alcuna via d'uscita e si è pronti ad accettare qualunque attività e così via...
Un romanzo particolare che, mescolando originalità e realismo, affronta il difficile tema della disoccupazione.
(Maria Guidi)