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Genere: Horror

Trama:
Spesso si dice che la realtà superi la fantasia, ma cosa è più terrificante? Dieci racconti che spaziano dall'horror al noir in cui l'autore mescola le sue storie con fatti di cronaca nera, più o meno eclatanti, accaduti nei primi anni del nuovo millennio.
Un sadico tecnico dei Computer scopre che alla follia non c'è limite; un uomo viene svegliato tutte le notti alla stessa ora dal suono del citofono; una donna percepisce una presenza oscura nel suo ufficio; un cocainomane investe una bambina la notte di Halloween e una penitenza porta una ragazzina sulla tomba di una donna la cui anima non vuole staccarsi dal figlio. Un giovane bullo scopre le origini di un suo incubo ricorrente; una donna con il dono del terzo occhio racconta la sua triste storia; un avvocato in ospedale viene risvegliato da una figlia che non ha mai avuto; un giovane decide di andare al funerale di chi ha rovinato la sua infanzia e una maestra ha un particolare colloquio con un suo alunno e il padre.

Commento:
Dopo "Racconti oscuri" Aaron Scott torna con una nuova raccolta che, spaziando dall'horror al thriller ed al mistery, cattura il lettore nella sua tela, tenendolo avvinto fino all'ultima riga.
Il libro collega, in modo più o meno diretto, vicende reali (e drammatiche!) alle storie nate dalla fantasia dell'autore. Il risultato è quello di ritrovarsi tra le mani delle storie in cui l'ansia e la paura provati non derivano, purtroppo, solo dalla lettura delle vicende create da Scott, ma anche dalla triste consapevolezza di quanto possa arrivare lontano la follia umana.
Rendersi conto che la realtà è sempre più spesso peggiore di quel che si legge tra le pagine di un libro è triste, ecco perché forse ci si rifugia tra le righe di un racconto horror: quando giungi alla parola FINE prendi consapevolezza che era solo finzione e tutto ritorna sui soliti binari; la realtà, invece, non puoi cambiarla né metterla da parte.
Le vicende che Scott racconta sono di vario tipo: personalmente, una di quelle che ho trovato maggiormente ansiogene è "Vuoi giocare con me?", che mescola abilmente aspetti classici dell'horror ad una tristissima vicenda reale.
Passando dai ricordi per una figlia mai nata alla paura derivante da un citofono che suona nel cuore della notte, sempre alla stessa ora; riflettendo sui rischi che può comportare il chiamare un tecnico a quelli derivanti dal ritrovarsi con un dono misterioso, inaspettato e, di certo, non desiderato, l'autore, con questa carrellata di brevi storie, riesce a infondere nel lettore quell'ansia tipica di questo genere narrativo, appesantita purtroppo dalla consapevolezza che sono i fatti reali, spesso, a fornire uno spunto per tanta paura!
Un libro validissimo (e pauroso!).
(Maria Guidi)

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