Trama:
Agenzia Investigativa Sambuco e Dell'Oro, con sede a Pavia, in Borgo Ticino. In un appartamento, dalla cui finestra si può vedere il fiume, svolgono la loro attività i nostri due detectives.
Gigi Sambuco, il capo, un uomo tranquillo, riflessivo, che guarda alla vita e alle inchieste in modo disincantato, anche a causa del dolore profondo che cela nel cuore: la morte del figlio ancora bambino.
Selmo Dell'Oro, il socio, viene dalla strada. Si vede e si sente. E' un ex teppista, con una morale discutibile, nessun senso di responsabilità e una passione ossessiva per le donne.
In questa loro prima avventura, ambientata agli albori di Tangentopoli, li troviamo alle prese con un tipo molto eccentrico, un vecchio compagno di classe di Sambuco, che chiede l'aiuto del detective per scoprire l'arcano che si cela dietro la morte violenta della sua compagna...
Commento: Fitte nebbie si presenta da subito come un giallo diverso dal solito, prima di tutto perché stavolta gli investigatori non sono tutori dell'ordine ufficiali, bensì investigatori privati; in secondo luogo, proprio per la struttura narrativa adottata dal Reali, che si differenzia in quanto la presenza dei due protagonisti appare quasi marginale rispetto all'intreccio complessivo del romanzo.
La storia - che procede tra richiami a tangentopoli e rifiuti tossici, tra soste al bar e fumose riflessioni dei vari personaggi - scorre infatti quasi da sé, con la presenza dei due colleghi che fa capolino, in modo discreto, qui e là.
Sambuco e Dell'Oro sono personaggi interessanti e ben caratterizzati: le marcate differenze tra i due, per indole, stile di vita e trascorsi, sembrano allo stesso tempo legarli in una forte amicizia ma anche allontanarli, quando le reazioni ed i modi di fare appaiono praticamente in antitesi.
La trama è piacevole e particolarmente belle appaiono le ambientazioni, con descrizioni della città e atmosfere nebbiose particolarmente adatte alla vicenda narrata.
Un giallo piacevole e diverso dal solito.
(Maria Guidi)