Trama:
L'Oracolo, sopravvissuto sette volte al Tocco della Luce, ha predetto la caduta del Regno di Olm. L'Arconte Ossor, uno dei pochi che ancora credono nel potere del chiaroveggente, torna a consultarlo e si convince che l'imminente catastrofe sia in qualche modo legata alla scomparsa del mostro di Giloc, precipitato quattro anni prima, in circostanze alquanto misteriose, sul fondo di un crepaccio nelle lontane Terre di Confine. Un manipolo di Guardiani dell'Equilibrio, inquisitori incaricati di reprimere ogni forma di eresia e stregoneria, parte da Olm per far luce sulla vicenda. E' il loro capo, l'Indice, a sovrintendere alle operazioni per la riesumazione del mostro e a condurre le indagini circa la comparsa di un presunto stregone nel vicino paese di Tilos. Schiavo della spinavera e spietato, raccoglie voci e dicerie, interroga e tortura i paesani per scoprire l'identità e la dimora di colui che cerca. Fiuta e segue le tracce dell'acchiapparatti di nome Zaccaria fino a Ombroreggia, dove lo cattura e lo rinchiude in un gabbiotto di ferro per condurlo a Olm. Ma Zaccaria "ospita" in sé un terribile segreto. Ci sono giorni in cui il gobbo parla attraverso di lui. Ci sono giorni in cui è un terzo ad abitarlo...
Commento:
Dopo essersi fatto notare con L'acchiapparatti, F. Barbi si cimenta con il seguito del romanzo, Il burattinaio, che si rivela fin dalle prime pagine ancora più complesso e avvincente del primo.
Si ritrovano, in questa nuova avventura, i personaggi che tanto avevano affascinato nel precedente volume, anche se non per tutti è previsto il lieto fine (cosa che i lettori più affezionati potrebbero non gradire molto!). Accanto a loro, una folta schiera di nuovi protagonisti, la cui storia si scopre pian piano, pagina dopo pagina, dando loro sempre più forma fino a che ciascuno assume un'identità precisa, ben tratteggiata e che gli consente di distinguersi dagli altri. Personalmente, ho adorato la figura di Orgo (già presente nel primo libro), con quella semplicità d'animo che lo contraddistingue ma anche con la tenacia e l'affetto che dimostra verso i suoi amici, un gigante fortissimo eppure tenero che riesce davvero a commuovere.
Ma tra tanti nomi e misteriose figure, chi è il burattinaio? E che cosa ha in mente? Può il desiderio di vendetta trascinarsi così a lungo, attraversando anni, luoghi e persone?
Toccherà al lettore scoprirlo, cimentandosi con questo romanzo che non può essere definito semplicemente un fantasy perché è molto di più: è un libro che racconta coinvolgenti avventure e crudeli carneficine, che parla di affetto ed amicizia ma anche di morte e di vendetta, mescolando aspetti fantastici a scene horror, intrighi e battaglie, in un intreccio coinvolgente e ricco di colpi di scena. Ogni cosa è descritta in modo così vivido da riuscire a suscitare emozioni forti anche nel lettore, che proverà così rabbia e paura, dolore e tenerezza, commozione e gioia, insieme a Zaccaria ed ai suoi amici. Il burattinaio è davvero ben strutturato, con un intreccio molto complesso in cui gli eventi si susseguono senza sosta, legati dalla presenza del burattinaio che, come un sottile filo, a tratti impalpabile, attraversa l'intero romanzo.
Un libro coinvolgente con cui l'autore conferma la bravura già dimostrata in precedenza nel descrivere splendidamente scenari e ambientazioni, nell'ottima caratterizzazione dei personaggi e nello sviluppo della trama che, seppur intricata, è precisa, dettagliata e si conclude senza zone d'ombra; un'opera davvero piacevole e valida.
(Maria Guidi)