Trama:
Pochi a Tilos conoscono il nome di Ghescik. Lui è soltanto il becchino, l'ometto gobbo e storpio che vive al cimitero, ai margini del paese. Pochissimi sanno che coltiva una passione insana per la feldspina e gli scritti antichi. Solo lo strambo acchiapparatti gli è amico.
Notte fonda. Al sicuro tra le mura della casa-torre diroccata, Zaccaria sta rimproverando uno dei suoi gatti quando qualcuno bussa alla porta. Il becchino si presenta con un libro rilegato in pelle scura, che sostiene di aver vinto grazie a una scommessa con lo speziale. Risale a epoche in cui la magia non era stata ancora messa al bando e sembrerebbe contenere le memorie di un defunto negromante. Ghescik non fa parola dello strano diadema rinvenuto in un sotterraneo della "torre maledetta", ma ha un solo modo per scoprire se certi suoi sospetti sono fondati: far tradurre il libro a Zaccaria che, inspiegabilmente, ha sempre avuto grandi doti come decifratore delle lingue arcane… Inseguiti dagli sgherri dello speziale, becchino e acchiapparatti verranno catapultati nei meandri di una vicenda terribile che non coinvolgerà i soliti eroi, ma una compagine di personaggi inconsueti: un cacciatore di taglie sfigurato, una prostituta dalle molte risorse, un gigante che parla per proverbi sgrammaticati e una schiera di feroci tagliagole. Ma quale legame esiste tra il misterioso diadema e la terrificante creatura rinchiusa da secoli nelle segrete di Giloc?
Commento:
Il fantasy è un genere particolare di romanzo, non a tutti piace e da molti è considerato quasi letteratura per ragazzi. Ci sono però delle eccezioni e L'acchiapparatti di F. Barbi è una di quelle. Personalmente credo sia, senza esagerare, uno dei migliori romanzi del genere in circolazione al momento!
Questo libro non è solo un fantasy ma anche un romanzo d'avventura arricchito con qualche punta di horror, il tutto sapientemente mescolato per creare una storia avvincente al massimo. La trama è sicuramente molto originale ma, quel che fa davvero la differenza, è lo stile di scrittura dell'autore. La bravura nell'intessere una trama ricca di intrecci che arrivano tutti a compimento, lo stile narrativo fluido, la suspense creata, fanno si che la storia descritta scorra chiaro nella mente del lettore, tenendo costantemente alto l'interesse.
Notevolissimi i personaggi, la cui ottima caratterizzazione li rende vivi: da Zaccaria con le sue stranezze e facoltà a Ghescik e i suoi segreti; da Isotta a Orgo; da Macba e fino ai personaggi minori. Tutti i protagonisti hanno una propria personalità ben definita, che li rende facilmente identificabili, nonostante il loro numero non sia esiguo. Altra nota di merito sono le splendide ambientazioni descritte da Barbi con ricchezza di particolari e linguaggio suggestivo, caratteristiche che gli consentono di creare immagini così nitide che il lettore ha l'impressione di vederle davvero ed esservi dentro. Lo stile narrativo dell'autore è, inoltre, interessante anche nei punti in cui il racconto diventa un po' horror, con la descrizione di lotte, scontri cruenti e scene di terrore che catturano l'attenzione.
Questo romanzo va decisamente oltre i normali canoni del fantasy, regalando emozioni continue in un viaggio avventuroso che passa, con leggerezza e coerenza, da atmosfere misteriose a scene di vita quotidiana, da attimi di paura a momenti di amicizia, in un susseguirsi di emozioni diverse eppure sempre vivide.
Notevolissimo!
(Maria Guidi)