Trama:
Un sottile filo invisibile lega la lotta al terrorismo e i salotti dell'alta finanza. Lo sapeva bene il comandante della Guardia Svizzera Pontificia, brutalmente assassinato nel suo appartamento. Sono trascorsi soltanto pochi mesi quando l'indagine viene affidata ad una giovane procuratrice romana che indagherà sulla distruzione della Sacra Sindone. Si apre dunque una porta su una verità scomoda e si scoprirà che l'omicidio del Comandante è solo l'inizio di un puzzle intricato.
Commento:
Un libro che ti tiene legati alla storia dall'inizio alla fine, un thriller carico di tensione e intrighi! I brevi capitoli scorrono, uno dietro l'altro, in maniera dinamica e fluida.
Nonostante i temi e le realtà affrontati siano numerosi ed apparentemente a sè stanti (terrorismo islamico, Chiesa, Sacra Sindone, genetica e scienza) e siano inseriti all'interno di una trama complicata, l'autore riesce a legarli in maniera impeccabile, mantenendo un ritmo incalzante ed uno stile lineare e pulito.
Centrale è il movimento che dà all'intero racconto un tocco in più, l'elemento che trascina letteralmente il lettore all'epilogo: fin dalle prime pagine, infatti, si trovano macchine che passano, persone che camminano, aerei in decollo, tutto ben posizionato nel contesto e nel racconto, con descrizioni così vivide che ogni riga risulta quasi essere il fotogramma di un film che scorre davanti ai nostri occhi.
Importante caratteristica di questo romanzo è il fatto che, nonostante si tratti di un'opera di fantasia, rimane sempre legato alla realtà, facendo sembrare gli avvenimenti dei fatti realmente accaduti.
Il libro inizia con un accenno alla sacra Sindone e con l'uccisione del comandante delle Guardie Svizzere; il caso viene affidato al procuratore Rosati: non sembra essere solo un omicidio di tipo passionale...
Per tutti coloro che hanno amato i libri di Dan Brown, I figli del serpente è sicuramente un'ottima alternativa italiana.
(Jessica Franco)