Trama:
Il detective Marlowe è momentaneamente parcheggiato in una clinica di Loco Hermoso, in territorio messicano. In convalescenza dopo un intervento chirurgico, si gode le cure dell’incantevole Miranda, l’infermiera dei sogni proibiti di ogni malato. Lasciato il Messico e rientrato a casa, Marlowe riceve una telefonata dalla signorina Conchita, sorella gemella di Miranda. Ugualmente bella da mozzare il fiato, la señorita rifila alla curiosità del detective strane storie di certi amori proibiti, costringendolo a seguire un caso pieno di sorprese e soprattutto a fare i conti col suo doppio, quel gemello siamese che lui s’è trovato cucito alla coscienza.
Tra molti "pollicini" e interminabili sigarette, spuntini al Minnie’s bar dove oltre al cibo c’è sempre un balconcino da apprezzare, in sella alla sua Olds Marlowe segue la pista di due antichi gioielli che uniti simboleggiano la vita eterna e per i quali più di qualcuno è disposto a uccidere.
Sequenze da film e colpi di scena, tra richiami letterari e acrobatiche metafore, non ultima quella che vede il detective con la sua baby alla tempia, mentre il jazz della West Coast si fa più acuto…
Commento:
A neanche un anno di distanza dalla prima avventura, torna in scena Marlowe, il detective nato dalla penna di Frank Spada che tanto richiama personaggi del cinema come H. Bogart e atmosfere americane anni '50, senza però discostarsi molto dalla realtà odierna. Riferimenti e richiami a problemi oggi fin troppo attuali sono frequenti nel romanzo e, nonostante la diversa ambientazione, certe descrizioni dell'autore potrebbero essere tranquillamente traslate ai giorni nostri.
In questa seconda avventura, il disincantato detective scava nelle ombre dell'animo umano, quelle ombre che possono anche non vedersi perché nascoste da luci troppo vivaci, ma sono sempre presenti. Questo gioco di chiaro-scuri si intravede già dalla copertina dove, guardando con occhio attento, ci si accorge che non tutto è come appare alla prima occhiata! Tra il jazz che sempre accompagna Marlowe, il fumo e l'alcool che rendono umano questo antieroe brusco e ironico, la storia si divora velocemente e il drammatico epilogo lascia il lettore con il rimpianto di dover salutare fin troppo in fretta il detective, ritrovato amico.
In Dimmi chi sei, Marlowe si ritrovano tutte le qualità che caratterizzano l'autore: la particolarità del linguaggio, ricco di metafore colte e ironiche che si apprezzano davvero solo alla seconda lettura (la prima serve a divorare l'avvincente romanzo e manca il tempo di soffermarsi sui dettagli); la cura delle piccole cose, con una ricchezza di particolari che rendono talmente nitida la descrizione delle scene da far capire come Spada attinga a piene mani alla propria quotidianità, vista la precisione e verosimiglianza di ciò che narra; i fantasiosi dialoghi di Marlowe con il suo doppio e con il padre ma, più di tutto, è Marlowe stesso che affascina, con la sua ironia, le profonde riflessioni, quell'essere ruvido e al contempo sentimentale, semplicemente unico!
Non resta che sperare che anche la sua terza avventura arrivi a breve distanza.
(Maria Guidi)